Campidoglio: tripudio per la ‘prima’ di Alemanno
29 Aprile 2008
di redazione
Mettersi subito al lavoro “senza pietà” per voltare pagina e cambiare Roma in fretta. Lo ha detto Gianni Alemanno, neo sindaco di Roma.
Detto fatto, dopo la sbornia di ieri sera in Campidoglio, con tanto di tassisti travestiti da uomini della scorta, per il neo sindaco oggi è stato il giorno del trionfo alla Camera, dove si è recato per votare il ‘suo’ presidente, Gianfranco Fini.
Ad accoglierlo a Montecitorio un vero e proprio tripudio, lui che ha portato una ciliegina chiamata Roma sulla torta di Silvio Berlusconi. Cori da stadio anche al momento della ‘chiama’ con i deputati del Pdl che hanno intonato dai banchi un “ooohhh…” di attesa, esploso in un “olè” quando il segretario d’Aula ha pronunciato il nome di Alemanno. La giornata alla Camera, tra strette di mano e congratulazioni, si è conclusa per Alemanno con un vero e proprio successo e con la promessa, da parte di Bossi che “una mano Maroni (probabile ministro dell’Interno – ndr) la darà anche ad Alemanno a Roma, affinchè ritrovi la sicurezza”.
Sicurezza, appunto, la vera ‘ossessione’ di Alemanno che domani intanto si insedierà ufficialmente in Campidoglio e il primo maggio sarà con il Presidente della Repubblica a celebrare la festa dei lavoratori. Già pronti i primi interventi: “convocazione del consiglio provinciale sull’ordine della sicurezza pubblica, monitoraggio delle società controllate dal comune di Roma, per evitare che ci siano meccanismi grigi nella fase di transizione”. Proprio quello delle municipalizzate è uno dei temi caldi, ma Alemanno tranquillizza subito i dipendenti delle aziende a partecipazione comunale: “non ci saranno licenziamenti, piuttosto occorre rivedere i Cda che non vanno bene”, ha garantito il sindaco.
Agenda fitta, quella di Alemanno, smanioso di indossare la fascia tricolore, che non dimentica una stoccata agli avversari sconfitti. “La sinistra se l’è cantata e suonata da sola, non ha trovato riscontri nella realtà della città”, ha detto Alemanno sottolineando che “mi hanno voluto rappresentare come l’uomo nero da tutti i punti di vista ma il risultato dimostra che ai romani non è importato assolutamente nulla di questi attacchi”.
Alemanno deluso da questo finale di campagna elettorale giudicato “denigratorio” ma anche disposto ad aprire all’opposizione quella commissione bipartisan che si occuperà di studiare le soluzioni per il futuro della Capitale. “Voglio fare per Roma qualcosa di simile alla commissione Attali in Francia, aperta a tutti”, ha spiegato il primo cittadino di Roma, che, dopo aver inviato un telegramma a “Papa Ratzinger e al Rabbino Capo di Roma”, oggi ha incassato la massima collaborazione dal neo presidente della Provincia, Nicola Zingaretti, candidato del centrosinistra.
“Sarò il sindaco di tutti i romani”, ha tenuto a precisare più volte questa mattina Gianni Alemanno che stasera intanto tornerà a Ballarò. Da lì forse prese corpo il sorpasso nei confronti di Rutelli, da lì parlerà al cento per cento dei romani perchè è convinto, dice, “di aver strappato diversi consensi anche nell’elettorato di sinistra”.
Quanto alle iniziative culturali inaugurate dalle giunte di centrosinistra Gianni Alemanno ha garantito che “non è mia intenzione cancellarle ma rivederle”. La festa del cinema, per esempio, “la faremo sui film italiani in modo da valorizzare Cinecittà e le nostre produzioni, magari agganciandola al David di Donatello”, ha spiegato Alemanno.
fonte: APCOM