Camusso e Angeletti perplessi su rifinanziamento CIG
17 Maggio 2013
di redazione
E’ insoddisfatta dal decreto di rifinanziamento della cassa integrazione, il segretario della CGIL Susanna Camusso. Critica la scelta del governo Letta di "prendere i fondi dal lavoro" sottraendoli "da altre fonti in questo momento essenziali" e contesta "l’idea che il lavoro continua a suddividere sempre le stesse risorse, mentre avrebbe bisogno di investimenti". Certo che i sindacati non si accontentano mai.
La cassa integrazione serve anche se in Italia continua a crescere e spesso per certe aziende o settori decotti è semplicemente un paravento per evitare la chiusura e i licenziamenti, altro che rilancio dell’impresa in attesa di tempi migliori. Quando Camusso parla di "lavoro che continua a suddividere sempre le stesse riforme" si riferisce ad alcune voci di rifinanziamento della CIG. Anche Angeletti non ci sta: "Sono soldi dei lavoratori, dagli incentivi ai premi aziendali".
Si tratta infatti dei 250 milioni presi dal fondo per gli sgravi contributivi ai contratti di secondo livello (da reintegrare e che comunque non sarebbero stati usati nel 2013) e di 246 milioni destinati alla formazione professionale. Il resto viene dalla riprogrammazione dei fondi europei e altre voci. Ebbene almeno sulla formazione professionale ci permettiamo di dissentire dal segretario Camusso. Negli ultimi anni questo settore si è trasformato in una voce di spesa para-assistenziale, con corsi improbabili e un mercato di docenti e società erogatrici che non sempre brilla per trasparenza. Certe volte sarebbe meglio "suddividerle", le risorse a disposizione.