Cancellieri non molla, stop alle intercettazioni anarchiche
20 Novembre 2013
Giornata intensa alla Camera, dove i riflettori mediatici e politici sono stati puntati sulla mozione di sfiducia contro il Ministro Annamaria Cancellieri, presentata in aula dal Movimento Cinque Stelle, sul caso Ligresti. Mozione respinta dai 405 voti contrari a fronte di 154 voti favorevoli e tre astensioni.
Nel corso del suo intervento il ministro ha ricordato ai deputati di aver agito sempre con fedeltà verso le istituzioni e con senso di responsabilità. "Io stessa non nascondo di aver avuto difficoltà a comprendere le vere ragioni delle contestazioni che mi sono state mosse: tutto quello che mi viene contestato è smentito dai fatti e dalla magistratura" ha affermato il ministro.
"Nel trasferimento di Giulia Ligresti ai domiciliari non c’è stata nessun inconsueto zelo né un’anomala tempestività, ma un’ordinaria attività di prevenzione che si è sviluppata in maniera autonoma". La questione Ligresti è stata l’occasione per ripensare al sistema delle intercettazioni, come ha evidenziato il deputato di Nuovo Centrodestra, Antonio Leone.
”L’esito della fiducia sul caso Cancellieri ha evidenziato soprattutto un problema politico, tutto del Pd," ha detto Leone, "che anche in questa occasione non ha potuto evitare pesanti divisioni interne. Noi del Nuovo Centrodestra, così come Forza Italia siamo stati sempre garantisti, perché a carico del ministro della Giustizia non sono emerse responsabilità di natura giudiziaria, né comportamenti anomali tali da mettere in discussione l’equilibrio e l’imparzialità richiesti dal suo ruolo".
"Piuttosto," ha proseguito Leone, "il polverone sollevato in questa circostanza, pone ancora una volta con urgenza la necessità di affrontare la pericolosa anarchia che si registra nel sistema delle intercettazioni, ormai una vera e propria barbarie ad uso di chiunque voglia colpire subdolamente politici, uomini in vista, istituzioni, destabilizzando il Paese e avvelenando la civile convivenza".
Sul caso Cancellieri, così Fabrizio Cicchitto: "Si vuole fare una indegna speculazione politica su un caso cristallino, non c’è né reato né avviso di reato, ma una procedura rigorosissima certificata da Caselli e Maddalena. Una magistratura così dura come quella di Torino ha giudicato corretto il comportamento della Cancellieri, questo dovrebbe fare riflettere i molti demagoghi che abbiamo ascoltato". Peraltro ha concluso "non potendo osservare questa ossessione solo verso Berlusconi la si esercita verso tutti".