Cani e cavalli lavorano dappertutto per gratificare gli esseri umani, ma nei circhi no?
03 Gennaio 2019
Fine anno in Val di Fassa: impianti di risalita aperti, alberghi e ristoranti pieni, giornate di tempo sereno e soleggiato. Passeggiando per i dintorni, mi è capitato di poter fotografare alcuni begli esempi di collaborazione fra uomini ed animali: papà e mamme che utilizzano i loro husky per trascinare le slitte dei figli, sontuose carrozze trainate da splendidi cavalli per la gioia dei turisti, cavalieri e cavalli a spasso per i boschi.
Ecco come famiglie, imprese e amministrazioni comunali, rendono più ricca e coinvolgente l’offerta turistica di quelle località. Vorrei a questo punto che il ministro per i Beni culturali Alberto Bonisoli, spiegasse a me e agli italiani, i motivi per i quali i fanatici “talebani” animalisti pretendono, con il suo consenso, di togliere gli animali dai circhi (compresi i cavalli, che costituiscono di gran lunga la specie animale più presente nei circhi italiani), dove il benessere animale è ogni giorno monitorato con grande attenzione, mentre milioni di italiani possono legittimamente convivere con gli animali facendoli lavorare.
Carlo Giovanardi
Tratto da circo.it