Cannabis legale sbarca alla Camera, scontro Della Vedova-Costa. Le bufale sulla “legalizzazione”

LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Cannabis legale sbarca alla Camera, scontro Della Vedova-Costa. Le bufale sulla “legalizzazione”

30 Giugno 2016

Dovrebbe sbarcare lunedì 25 luglio alla Camera la proposta di legge sulla legalizzazione della cannabis, a quanto si apprende dalla conferenza dei capigruppo. Discussione generale e poi il voto. Il pdl sulla “Cannabis legale” è all’esame della Commissione Giustizia della Camera, con diverse proposte in materia e dove ci sono state una serie di audizioni con gli esperti del ramo.

Ma l’annunciato sbarco della legge sulla legalizzazione della cannabis riapre manco a dirlo un fronte polemico nella maggioranza di governo, da una parte i sostenitori, come Benedetto Della Vedova, promotore dell’integruppo Cannabis legale, che parla di risultato storico, di “mercato di massa”, del “proibizionismo che ha fallito”, “questo è un modo per dare un duro colpo al narcotraffico, per avere un consumo consapevole, per poter informare sui danni dell’uso e abuso di queste sostanze, per controllare le sostanze stesse che vengono messe in commercio, per liberare forze di polizia, magistrati e carceri dal fardello di rincorrere i reati legati alla cannabis e concentrarsi su reati di maggiore allarme sociale”. Per Della Vedova è l’occasione di “trasformare, a regime, gli extra profitti delle mafie sulla cannabis in miliardi per il bilancio pubblico”.

Dall’altra i contrari, come il ministro per gli Affari regionali e le Autonomie, con delega alla Famiglia, Enrico Costa, che attacca: “Con una mano combattiamo le ludopatie, i tumori, la tossicodipendenza e, con l’altra mano, godiamo delle risorse derivanti dal gioco, dal fumo e, magari domani, dalla legalizzazione della cannabis. È coerente tutto questo?”. Per il ministro, “sul tema della cannabis occorre chiarezza e occorre respingere alla radice la tesi, trasparentemente avanzata dai promotori, in base alla quale ‘La legalizzazione della cannabis in Italia… genererebbe un gettito fiscale assolutamente consistente considerando che, con una regolamentazione analoga a quella dei tabacchi – come quella prevista dalla presente proposta di legge – circa i tre quarti del prezzo di vendita dei prodotti sarebbero costituiti da componenti di natura fiscale. Parte di queste risorse potrebbero essere destinate a interventi di natura preventiva e riabilitativa rivolti ai consumatori di droghe e tossicodipendenti, ma la parte più consistente potrebbe finanziare altri capitoli del bilancio pubblico. Cosa significa? Legittimare la tossicodipendenza per recuperare le risorse per combatterla e prevenirla? Si tratta di acrobazie che non sono altro che contraddizioni. Su questo il governo non potrà avere tentennamenti”.

Solita storia: gli alleati di Renzi devono subire ormai ogni genere di proposta di legge, dalle unioni civili alla legalizzazione della Cannabis, che non appartiene storicamente al loro dna politico, se mai a quello delle sinistre, tanto per dire di che colore politico è il governo Renzi.

“L’Aula della Camera discuterà la pdl sulla legalizzazione della cannabis tra meno di un mese, mentre i provvedimenti per le famiglie aspettano nel cassetto. Un altro schiaffo ai moderati della maggioranza, sempre piu’ irrilevanti, un altro calcio negli stinchi da parte del Pd,” dice l’onorevole Alessandro Pagano, “sempre più ricattato dalle lobby e dalle forze radicali – che dopo i matrimoni e le adozioni gay, vuole passare all’incasso con l’utero in affitto, ora con le droghe libere e domani sull’eutanasia. Serve un sussulto di dignità contro questa deriva etica e antropologica, a difesa della nostra società e dei nostri giovani”. 

“E’ in arrivo un altro disastroso provvedimento che il governo Renzi avallerà come ha già fatto per la legge sulle Unioni civili,” attacca Daniela Santanché di Forza Italia. “Tra qualche giorno la Camera inizierà la discussione del disegno di legge sulla legalizzazione delle droghe leggere. Si parla di commercializzazione, di auto coltivazione e di utilizzo di cannabis. Il degrado al quale si sta spingendo il governo Renzi non ha limiti. Con molta ipocrisia si nascondono dietro la scusa  dell’iniziativa parlamentare, permettendo poi l’approvazione di leggi disastrose per il nostro Paese. Dobbiamo stoppare il prima possibile non solo questo disegno di legge ma soprattutto dobbiamo fermare il governo Renzi che dopo le nozze e l’adozione per le coppie gay adesso ci portera’ la legalizzazione delle droghe leggere”.

“La calendarizzazione alla Camera del disegno di legge per la legalizzazione della cannabis è una strizzata d’occhio alla cultura dello sballo e del permissivismo di cui la nostra societa’ non ha per niente bisogno. Di fronte a tanti fatti di cronaca che vedono sempre piu’ spesso protagonisti, in negativo, giovani e giovanissimi, e all’aumento dei fenomeni di bullismo e di violenze su coetanee, non e’ certo con l’istituzionalizzazione del ‘tutto consentito’ che si lancia un messaggio educativo corretto e utile, scrive su Facebook la deputata di Forza Italia e leader di Fi giovani Annagrazia Calabria. “Mai come ora alla generazione piiù giovane vanno trasmessi i valori del rispetto, della dignita’, della solidarieta’, dell’esistenza di limiti e regole da rispettare. Nessuna tolleranza verso la droga puo’ trovare cittadinanza nella legislazione italiana. Perché non esistono ‘droghe leggere’, si tratta comunque di sostanze stupefacenti altamente dannose”.

Il bello è che se la legge passasse l’Italia, come sogna Della Vedova, si troverebbe proiettata in un universo permissivista che non avrebbe eguali in Europa. Nonostante la retorica sulle altre città europee dove sono stati tentati esperimenti del genere, va ricordato che per esempio, ad Amsterdam, non c’è la legalizzazione delle droghe leggere, e che importanti personalità della cultura olandese si sono chieste se non sia il caso di dare una stretta a coffee shop et similia visto che portano in città un turismo un po’ straccione, mentre invece andrebbe valorizzato quello di qualità. In ogni caso, anche in Olanda, al di là del “distretto del piacere” di Amsterdam, chi consuma droghe leggere non è visto certo di buon occhio. Nella ‘tollerante’ Danimarca, resiste la enclave figlia dei fiori di Cristiania, nel centro di Copenaghen, ma anche le autorità danesi col cappero che hanno legalizzato la cannabis. Discorso che vale anche per altre città come Praga o la stessa Barcellona. Dunque di che stiamo parlando?