Caporalato, stretta del Governo. “Punta iceberg della criminalità”
20 Ottobre 2015
di redazione
Il governo presenta due emendamenti alla riforma del codice antimafia che portano a una stretta sul caporalato, prevedendo la confisca penale "obbligatoria e allargata" per il reato e la responsabilità oggettiva dell’ente che si avvalga dell’intermediazione dei caporali. Il testo del codice verrà discusso in aula a novembre. Secondo il relatore, Mattiello (Pd), il caporalato e’ un "dato strutturale del lavoro bracciantile in molte zone del nostro Paese. Il caporalato è soltanto la punta di un iceberg che presuppone una organizzazione criminale ampia, efficiente e spietata: giusto quindi contrastare questo fenomeno sempre più attraverso i medesimi strumenti con i quali si contrastano le organizzazioni criminali di stampo mafioso". Secondo il ministro delle politiche agricole, Maurizio Martina, "prosegue con forza l’impegno del governo contro il caporalato" e le novità penali "presentate oggi nell’ambito della riforma del codice antimafia sono un passo decisivo del lavoro che abbiamo intrapreso con ministero della giustizia e del lavoro". Una serie di inchieste giornalistiche hanno mostrato che il fenomeno continua ad aver diffusione, per esempio ai danni lavoratrici donne del settore agricolo.