Cara Raggi ma cosa stai facendo per Roma?
05 Settembre 2016
Tutte le strade portano a Roma, Roma caput mundi, innumerevoli sono i modi di dire che evidenziano la centralità del Urbe nel contesto nazionale. Oggi questa grande e complessa città è governata, per la prima volta, da un sindaco espressione di un movimento politico nato in Italia da pochi anni e che ha come vertice dello stesso un attore comico: Beppe Grillo. Un movimento nato e cresciuto sull’onda di una protesta sempre più forte, alimentata dalle carenze e dalle inadeguatezze della politica tradizionale. Trasparenza, onestà, democrazia diretta le principali parole d’ordine di un fenomeno politico che si pone in contrapposizione a tutto quanto è stato fatto prima della sua nascita. Prima di noi il male, la disonestà e tutto quanto, nel comune sentire, è avvertito come negativo; con noi il bene, la soluzione a tutto, in ogni luogo. Questo il mantra pentastellato. In fondo, una riproposizione 2.0 dei vecchi partiti messianici. L’affermazione assoluta, il rifiuto di ogni compromesso, il loro facile credo.
Ora, però, come sa ogni persona che abbia superato la fase adolescenziale, la realtà è altra cosa. Quando si è chiamati a gestire, a dare realizzazione alle proprie affermazioni, come a Roma, le chiacchiere, i no apodittici contro tutto e tutti sono a zero. Bisogna governare, gestire, decidere, prendersi responsabilità ed allora è… il disastro. E così dinanzi agli errori, alla conclamata non conoscenza, alla inadeguatezza, alle fughe e dimissioni di dirigenti ed assessori scelti ed indicati dal loro sindaco ed approvati dal “movimento”, le risposte sono le solite: il complotto, i poteri forti, la CIA e l’ex KGB. Addirittura il più rappresentativo dei maggiorenti 5stelle, il mitico Di Maio, dice di aspettarsi cose terribili… forse… le dimissioni del Sindaco? In fondo potrebbero giustificarsi dicendo che la Raggi è una quinta colonna di Berlusconi e dei poteri forti. Ha o meno lavorato nello studio legale dell’avvocato Previti? Quindi, tutto chiaro o no?
Cambiano i protagonisti ma, in questa totale assenza di buon senso, la musica è sempre la stessa, inseguendo la propaganda, il sensazionalismo di cui, prima o dopo, si è vittime. Una vecchia storia, vista e rivista, senza soluzione di continuità e dalla quale le forze politiche invece di trarre insegnamento e proporsi come interlocutori maturi e responsabili, cavalcano, a turno, paure, ansie pulsioni istintive delle persone, riproponendo sempre i medesimi refrain e, cosa ancora più grave, senza risolvere nulla. Un pestare l’acqua nel mortaio che sembra essere divenuta l’unica funzione di una politica sempre più screditata. Per cui non è certo nostra intenzione entrare nelle polemiche delle ultime settimane su quanto accaduto in Campidoglio. Anche perché diventa, sinceramente, paradossale, sentire parlare, ad esempio, il Pd di rapporti poco chiari fra alcuni noti imprenditori romani ed i 5 stelle.
Anche in questo caso nulla di nuovo, specie in televisione, parlano tutti, anzi, più sono ignoranti ed all’oscuro di ciò di cui si discute, meglio è, completando così quel circolo vizioso che fa della “informazione” l’altro elemento drogato di una realtà sempre più sfuggente. Una realtà mutevole nelle sue narrazioni immaginifiche rappresentate, di volta in volta, dai diversi protagonisti e che impattano, dissolvendosi come neve al sole, quando le parole vengono sostituite dallo stato della città ed i suoi pesanti problemi. Per questo, alla fine, poniamo una sola domanda, che è poi l’unica che realmente ci interessa. Quando la nuova giunta darà risposte e soluzioni per Roma? La città reale ed i romani non possono più essere spettatori paganti di un film di cui, ad oggi, non si intravedono neanche gli attori ed uno straccio di progetto. Tutto il resto possiamo lasciarlo alle nostre spalle ma questo vuoto rischia di inghiottire definitivamente Roma.