Carceri, Cancellieri vuole pene alternative. Nervi tesi su amnistia

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Carceri, Cancellieri vuole pene alternative. Nervi tesi su amnistia

19 Giugno 2013

"Qualsiasi provvedimento di clemenza, io credo che sarebbe l’unica soluzione, la strada maestra", dice il ministro della Giustizia Cancellieri evocando l’aministia. Per Travaglio, a Otto e Mezza, è un anticipo di chissà quale patto occulto per salvare Berlusconi dai processi, per il ministro della giustizia l’idea che sia necessario fare qualcosa per risolvere il problema del sovraffollamento nelle carceri, una delle questioni che l’Europa ci rimprovera da sempre, e una volta tanto giustamente. Cancellieri prefigura un sistema con pene alternative, un aumento dell’uso dei domiciliari per reati fino a 6 anni di reclusione. Si potrebbe creare un circuito di detenuti non pericolosi da sistemare in caserme distribuite in varie regioni. "Ne abbiamo già individuate una decina da ristrutturare", spiega. Obiettivo "valorizzare le iniziative volte a migliorare le condizioni di vita dei detenuti" in quello che si chiama ancora Stato di Diritto. "Al di là delle considerazioni che appartengono al parlamento e che sono strettamente politiche e quindi è giusto che sia il parlamento a decidere qualsiasi provvedimento di clemenza", dice Cancellieri, lasciando intendere che far passare un provvedimento del genere non sarà facile (c’è già il no della Lega Nord), ma per il ministro è "l’unica strada". Ci sono 65.886 detenuti nelle 206 carceri italiane, a fronte di una capienza di 46.945 posti. "Bisogna respirare un attimo e poter ripartire bene", aggiunge. E su Berlusconi Cancellieri aggiunge che gli ”esiti delle sentenze non dovrebbero influire sulla tenuta del governo”.