Card. Bagnasco (Cei): agire subito su salari, famiglia e rifiuti

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Card. Bagnasco (Cei): agire subito su salari, famiglia e rifiuti

26 Maggio 2008

Un interevnto a tutto campa, che va dall’immigrazione alla sicurezza passando per salari, rifiuti e digitale. E’ l’intervento del cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione alla 58esima assemblea generale della Cei.

Il presidente dei vescovi italiani facendo riferimento ai nodi immigrazione e sicurezza ha chiesto un «patto di cittadinanza che mettendo in chiaro diritti e doveri non ricerchi scorciatoie illusorie», dicendo "no" a ipotesi di «enclave» e a soluzioni di emergenza che diventano «ghetti intollerabili». E chiedendo ai «pubblici poteri» di «dare risposte calibrate ed efficaci» sul «crescente bisogno di sicurezza» dei cittadini.

L’invito di Bagnasco è dunque quello di non trascurare la «incoercibile» esigenza di sicurezza delle persone e delle famiglie italiane, consapevoli che «una risposta disattesa o differita potrebbe in questo caso moltiplicare i problemi, anziché attenuarli».

Salari, rifiuti, famiglia. Il  cardinale Bagnasco ha fatto riferimento al nuovo governo, sottolineando che il «tempo» è «decisivo» per una «politica buona» in ordine a problemi quali «rifiuti in Campania», «stipendi, pensioni, difesa del potere d’acquisto», «famiglia». «Ci sono – ha detto Bagnasco – lungaggini e palleggiamenti che, oltre che irrazionali e autolesionistici, offendono i cittadini che attendono risposte» su beni essenziali a «vita» e «dignità». L’auspicio del cardinale della Cei è che «al di là di quelle che sono state le specificazioni del voto, ci si attende un periodo di operosa stabilità, al quale costruttivamente partecipino tutte le forze politiche, nei ruoli loro assegnati».

Fermare la deriva eugenetica. La Chiesa Italiana giudica negativamente l’intervento operato dall’ex ministro Livia Turco sulle Linee guida per la fecondazione assistita. "Infrangendo un delicatissimo bilanciamento delle esigenze in campo, esso comporta oggettivamente il rischio di promuovere una mentalità eugenetica, inaccettabile ieri al pari di oggi", denuncia il presidente della Cei che unisce la sua voce a quelle dei "vari e qualificati osservatori" che hanno già "eccepito sul merito e sui tempi del provvedimento". "E’ da auspicare – aggiunge  – che i criteri ispiratori e le disposizioni della legge 40 non siano oggetto di interventi volti a stravolgere il punto di equilibrio raggiunto dal Parlamento, e poi chiaramente confermato dall’esito referendario, ma al contrario possano trovare piena attuazione in uno spirito di condivisa attenzione alla vita". Nel campo della bioetica, spiega il presidente dei vescovi italiani, "auspichiamo una complessiva cautela, grazie alla quale gli elementi in gioco vengono sapientemente soppesati, mettendo la comunità nazionale al riparo da iniziative imprevidenti e precipitose". Su questi temi, per Bagnasco è evidente un cambiamento di clima nella nuova legislatura: "La sostanziale prudenza tenuta circa questi temi durante la campagna elettorale, dovrebbe essere – conclude – un buon indizio sulla prudenza anche successiva".

Pronografia e digitale. Nella prolusione, il numero uno della Conferenza episcopale italiana ha anche denunciato il «vuoto spinto a cui certi programmi televisivi arrivano», i «modelli distorti» che a volte veicolano, le responsabilità dei media e di «grandi network» nell’insinuare un «sottile habitat» che anestetizza soprattutto i giovani. Ma soprattutto il numero uno della Cei ha anche chiesto nel suo intervento all’assemblea dei vescovi che con l’avvento del digitale televisivo, «le autorità competenti sappiano fin da ora vigilare su questo delicato processo, e all’occorrenza intervenire per indirizzarlo su binari di effettivo valore pubblico». Inoltre, il passaggio della televisione dal sistema analogico a quello digitale fa materializzare, secondo il presidente dei vescovi italiani, il rischio che aumenti la pornografia. «Il rischio non remoto, dicono gli esperti, è che i nuovi spazi diventino appannaggio delle industrie pornografiche presenti sul piano internazionale», ha detto il porporato aprendo i lavori dell’assemblea generale della Cei.