Cardinal Bertone: “Presto donne ai vertici”
19 Luglio 2007
di redazione
“Stiamo disegnando le nuove nomine in Vaticano, tutti lo
sanno, e nel quadro delle responsabilità, dei carismi, delle potenzialità delle
donne ci sono incarichi che assumeranno”. È quanto ha dichiarato il cardinale Tarciso
Bertone in un’intervista a Repubblica.
Bertone, che ieri ha
trascorso il pomeriggio insieme al Papa, a Pieve di Cadore, in occasione della
ricorrenza del suo primo anno da Segretario di Stato Vaticano, ha detto di essere
sicuro che le donne “renderanno grandi servigi al Pontefice, alla Chiesa di
Roma e alla Chiesa Universale”.
“Io, d’altra parte – ha aggiunto – ho un segretario
polacco, un consigliere diplomatico francese e una segretaria italiana che è
straordinaria. Una collaboratrice indispensabile. Infatti l’avevo alla
Congregazione per la dottrina della Fede, l’ho strappata da lì e l’ho portata
con me in Segreteria di Stato”
Bertone prosegue commentando l’esperienza del suo primo anno
a fianco al papa, sulla quale esprime molta soddisfazione. E di Benedetto XVI
dice: “non dà del tu a nessuno. Ma è un uomo di grande cordialità, dolcezza e
anche pazienza infinita. E mostra rispetto e ascolto e attenzione per tutte le
opinioni”.
Spendendo inoltre qualche parola riguardo al Conclave e ai
voti fatti all’attuale Pontefice, precisa: “So che i numeri riportati dalla
stampa non sono esatti e voglio ribadirlo. Non ricordo più niente, abbiamo
bruciato le schede. Ringraziamo il signore che ce lo ha dato e i cardinali che
lo hanno eletto”.
Il Segretario di Stato Vaticano non guarda soltanto agli
affari interni della Chiesa e commenta anche la lettera alla Cina di Benedetto
XVI: “la lettera del Papa è una mano tesa. L’obiettivo è l’unità tra la chiesa
ufficiale cinese e quella clandestina”. Bertone interviene inoltre sulla
vicenda dei preti pedofili a Los Angeles che, a suo avviso, ha avuto
un’ampiezza sconvolgente”. “E’ un problema che addolora gli uomini di chiesa”
spiega. Infine, a proposito degli ortodossi afferma: “Con gli ortodossi
sappiamo cosa ci avvicina: loro sono eredi della tradizione apostolica”.