Cardinal Bertone, un anno con il Papa

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Cardinal Bertone, un anno con il Papa

18 Luglio 2007

Il cardinale Tarcisio Bertone, giunto oggi a Lorenzago di
Cadore per incontrare il Papa in vacanza, terrà nel pomeriggio una conferenza
per raccontare il suo primo anno da segretario di Stato Vaticano e tracciare
gli scenari per il futuro.

Il cardinal Bertone, 63enne, è stato suo braccio destro di
Ratzinger quando ancora era prefetto della congregazione per la Dottrina della
fede.

Ratzinger e Bertone insieme hanno trattato tempi di elevata
importanza per la chiesa. Tra i tanti si ricordino, in particolare, i segreti
di Fatima, i contatti con i lefebvriani e l’affaire Milingo. Tra i due uomini,
quindi, c’è sempre stato un solido rapporto, che si è rafforzato quando
Benedetto XVI lo ha chiamato a guidare da Roma la diplomazia della Santa Sede e
governare la Chiesa cattolica mondiale.  A
far presagire l’imminenza di quella nomina, allora, fu proprio una visita del
cardinale durante le vacanze del papa, due anni fa in Valle d’Aosta.

Di Bertone non è passata inosservata all’opinione pubblica
la sua grande efficienza, la sua apertura alle domande dei giornalisti, al
confronto diretto con l’establishment politico, culturale e finanziario. Proprio
per questo Benedetto XVI lo scorso quattro aprile lo ha incaricato anche Camerlengo
di Santa Romana Chiesa, per amministrare i beni temporali della Chiesa quando
il pontefice è in viaggio o assente. Ma, cosa ancora più importante, lo ha chiamato
a presiedere il periodo della cosiddetta Sede vacante che passa tra la morte di
un Papa e la morte del suo successore.

Le difficoltà che Bertone ha incontrato sono state dovute
soprattutto alle vigorose proteste del mondo musulmano sul discorso che il Papa
aveva tenuto solo pochi giorni prima del suo incarico, il 12 settembre,
all’università bavarese di Ratisbona.

Il cardinale infatti affiancò Benedetto XVI in quel
difficile frangente. Il Papa espresse rapidamente il suo dispiacere per l’equivoco,
con un intervento pubblico. Convocò dunque gli ambasciatori arabi a Castel Gandolfo
per rettificare il suo pensiero. Successivamente il Papa ha nominato il
cardinale Jean-Louis Tauran presidente del Pontificio consiglio per il dialogo
interreligioso, restituendo cosí autonomia (come aveva preannunciato Bertone)
ad un dicastero vaticano che solo poco prima accorpato al pontificio consiglio
per la Cultura.

L’altra grande crisi di Bertone in questi mesi è
rappresentata dal caso dell’arcivescovo di Varsavia. Il candidato, Stanislaw
Wielgus,  la cui immagine era oscurata dall’aver
collaborato con la polizia segreta del regime comunista. Nonostante questo il
Papa gli riconfermò la sua fiducia il 21 dicembre.

Ma, pochi giorni dopo quell’episodio, il sei gennaio, data
dell’insediamento, monsignor Wielgus si dimise perché in Vaticano erano
arrivati dossier dettagliati sul suo passato. La questione controversa fu
archiviata dopo due mesi con la nomina di monsignor Kazimierz Nycz.

A questa serie di episodi segue la presentazione di un libro
del senatore Luigi Bobba sui cattolici in politica, e quella di un volume su
Pio XII, del vaticanista Andrea Tornielli, a inizio giugno; un viaggio in
Polonia sulle orme di Wojtyla; e,quest’estate, viaggi in varie diocesi italiane
e celebrazioni in numerose chiese. Quindi, il cardinal Bertone è da sempre
stato protagonista sula vita pubblica italiana e internazionale. Ha infatti
anche accompagnato il Papa nelle visite apostoliche in Turchia e in Brasile .

Si ricordi poi  l’incontro,
a inizio anno, presso la Santa Sede, tra il cardinale, Ruini (allora presidente
uscente Cei), il premier Prodi e il capo della stato Napolitano. Fu quella l’occasione
in cui si riconfermò il buono stato dei rapporti tra Chiesa cattolica e Italia.
Da lì a breve però, esplode la discussione sul controverso disegno di legge
sulle coppie di fatto: i famosi Dico. Questo portò ad incrinare duramente le
relazioni tra Cei e centrosinistra italiano. Infatti molte furono le iniziative
effettuate dalla cei per contrastare i dico; una per tutte il Family Day (12
giugno 2007).

Intanto il Papa nominava il nuovo presidente Cei: monsignor
Angelo Bagnasco, che aveva succeduto Bertone nell’arcidiocesi di Geneva. Bagnasco
fu coinvolto nelle contestazioni sui Dico e per questo rimase vittima di
scritte ingiuriose e minacce. Data la situazione fu proprio il braccio destro
di Ratzinger a cercare di placare le acque diplomaticamente, con una lettera
che assicurava a Bagnasco “cordiale collaborazione”, invitando però la Cei a
rispettare a pieno “l’impegno pastorale”.

Da allora la squadra di collaboratori del cardinal Bertone
si è modificata ancora, grazie ad altre nuove nomine del Papa. Tra le
iniziative intraprese si ricordano in particolare la lettera di Benedetto XVI
ai cattolici cinesi, che cerca di riaprire il dialogo. Segue poi la recente
pubblicazione di un Motu proprio sul messale pre-conciliare, che avrebbe
permesso un riavvicinamento degli scismatici lefebvriani.  Infine, la più recente iniziativa è il
documento della congregazione per la Dottrina della fede sulla salvezza,
pubblicato la settimana scorsa, che ribadisce una concezione della Chiesa
cattolica poco gradita a protestanti ed ortodossi. Un’occasione per testare i
rapporti ecumenici alla quale il cardinal Bertone si sta preparando e che verrà
effettuata a breve.