Carfagna denuncia chi la minaccia sul web. Internet sfogo delle repressioni
13 Luglio 2013
di redazione
Mara Carfagna fa bene a denunciare chi la insulta e la minaccia su Facebook. La portavoce Pdl alla Camera infatti si è rivolta alla magistratura dopo aver ricevuto commenti violenti sui social media da sedicenti militanti a 5 Stelle ("ti verremo a prendere sotto casa"). Colpa della Carfagna era di aver postato contenuti contrari alla proposta grillina di oscurare Mediaset. L’ex ministro annuncia querele per diffamazione e minacce. "Sono vicino con affetto a Mara Carfagna," dice il vicepremier Alfano, "e le esprimo piena solidarieta’, a nome mio e del Popolo della Liberta’, per le minacce ricevute attraverso il web". "La rete è un luogo di libertà e non deve diventare un luogo di violenza", afferma il ministro dell’interno mentre per il presidente della Camera, Boldrini, "Così si snatura la Rete". Solo una considerazione va fatta sulla antropologia dei violenti sul web. Lo sono, appunto, sul web. L’Italia ha conosciuto stagioni molto peggiori, quando il problema non era aspettare ma sparare sotto casa. E non sono un’epoca remota. Il violento del web invece è represso virtualmente, e dà fuoco alle sue invettive e ai suoi gesti eclatanti con un post su Facebook. Detto questo, Carfagna fa bene a isolare e identificare chi la minaccia. L’importante è non pensare che il web possa essere diverso o migliore di quel che è.