Cari pensionati all’estero state attenti, la caccia ai “furbetti” è partita

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Cari pensionati all’estero state attenti, la caccia ai “furbetti” è partita

10 Febbraio 2012

Intascano più di 1 miliardo di euro all’anno eppure, di loro, non si sa con certezza il numero esatto di quanti abbiano veramente titolo a tale provvidenza pubblica statale. Sono i pensionati all’estero, i soggetti cioè residenti oltre i confini italiani, nel mondo, che dall’Italia però continuano a ricevere la pensione: l’Inps non sa con precisione quanti di loro conservino appieno ancora oggi il diritto; ossia quanti di loro «siano ancora in vita». Così, mentre in Italia si continua a tagliare ai pensionati allungando la permanenza al lavoro, all’estero è partita la caccia ai “furbetti”.

I pensionati che risiedono all’estero, infatti, sono stati invitati a consegnare alla Citibank (l’istituto bancario che cura i pagamenti delle pensioni Inps all’estero) un’attestazione di esistenza in vita, avallata da testimoni attendibili (come lo sono, per esempio, i funzionari di rappresentanze diplomatiche italiane oppure delle autorità locali) o da testimoni accettabili (quali, per esempio, il notary public negli Stati uniti o il general practitioner del nationale health service nel Regno unito), presupposto che garantirà loro il permanere del vitalizio mensile. L’operazione scade il 2 aprile e, ai pensionati che a tale data non avranno consegnato l’attestazione, l’Inps sospenderà l’erogazione della pensione a partire dal mese di maggio.

Nell’anno 2011 sono state 496.147 le pensioni erogate dall’Inps a soggetti residenti fuori dall’Italia, su un totale complessivo di 18.323.234 pensioni erogate (tenendo fuori pensioni e assegni sociali e prestazioni agli invalidi civili che, complessivamente, ammontano a 3.118.007). L’importo medio mensile delle pensioni estere è di 205,05 euro (importo da moltiplicare per 13 mensilità se si vuole sapere la misura annua); quello delle pensioni in Italia è di 854,20 euro (da moltiplicare sempre per 13 mensilità per avere la misura annua). La spesa complessivamente sopportata all’Inps è stata, sempre nell’anno 2011, di oltre 160 miliardi di euro; di questi 1.322.519.269 euro è la risorsa destinata all’estero ripartita tra 304.458 pensioni di vecchiaia (importo medio mensile: 192,61 euro); 22.705 pensioni d’invalidità (importo medio mensile: 219,17 euro); 168.984 pensioni ai superstiti (importo medio mensile: 225,55 euro).

In Asia risiedono i pensionati più ricchi: 1.150 soggetti che intascano una pensione media mensile di 1.344,52 euro; in America settentrionale, invece, stanno quelli più poveri: 121.763 soggetti che  percepiscono una pensione media mensile di 145,29 euro. In Europa risiedono i pensionati esteri più numerosi: 225.811 persone che incassano una pensione media mensile di 183,57 euro; seguono i pensionati residenti nell’America settentrionale, poi quelli residenti in America meridionale che in 65.017 intascano una pensione media mensile di 363,15 euro; infine i pensionati residenti in Oceania che sono 57.556 con una pensione media mensile di 164,61 euro. Il dato singolare riguarda 20.482 pensionati: intascano una pensione media mensile di 247,80 euro – per una spesa complessiva annua di circa 66 milioni di euro – eppure, di loro, l’Inps non ha idea di dove siano (sono i cosiddetti pensionati “non ripartibili”).

Ora le cose potrebbero cambiare ed essere sistemate. L’operazione di verifica dell’Inps è scattata lo scorso anno quando l’istituto, a causa delle difficoltà incontrate dai pensionati residenti all’estero nella procedura di completamento della verifica dell’esistenza in vita avviata dal gruppo Citibank, ha comunicato che avrebbe provveduto a rendere il servizio più flessibile e facilmente fruibile. Due gli intoppi principali lamentati dai pensionati: la modulistica, perché non redatta in lingua nazionale (perciò incomprensibile ai pensionati); il difficile rintracciamento delle pensionate coniugate (la situazione che riguarda soprattutto le pensioni di reversibilità, ai superstiti), per via di un’incompleta indicazione sulla documentazione del loro cognome da nubili. L’operazione riguarda tutti i pensionati all’estero che, entro il 2 aprile, come già detto, dovranno consegnare alla Citibank un’apposita attestazione sulla loro esistenza in vita. Un dubbio (e una speranza): vuoi vedere che nel trambusto di numeri e cifre, di lingue e nazionalità, alla fine scopriremo qualche “furbetto” made in Italy a spendere felicemente oltreconfine?