Caro Antonio lascia fare il nucleare iraniano: il ‘militare’ è già obsoleto
16 Aprile 2012
Caro Antonio,
a proposito del tuo giustamente allarmato articolo odierno su Libero "Arriva la guerra atomica e noi pensiamo al Trota", le meccaniche che ineluttabilmente stanno portando ad un conflitto tra Israele e l’Iran (ma se sarà Israele a preventivamente attaccare non è detto che sia atomico), le ho ben delineate nell’articolo per l’Occidentale del 10 c.m, titolato "La Germania che vuole prendersi l’Europa? Tutta colpa di Giulio Cesare", che puoi tranquillamente trovare digitandone il titolo su Google.
Ma c’è una speranza. Nel gennaio del 1943 in un albergo di New York lasciava questo mondo Nikola Tesla, altrimenti detto "Il Leonardo da Vinci dell’Elettricità". Non a caso l’allora vicepresidente degli Stati Uniti mandò il Fbi a sequestrare tutti i progetti del grande inventore. Perché non cadessero in mano tedesca. Tra i progetti vi era quello, già sperimentato con successo, del cosiddetto "Raggio della Morte", che contemporaneamente a Tesla aveva elaborato e sperimentato con successo anche il nostro Guglielmo Marconi.
Ma a petto del nome terrificante, si tratta semplicemente di un raggio elettronico che paralizza tutti gli apparati elettrici, da quelli degli orologi, alle batterie d’automobile ai sistemi di guida degli aerei e oggi dei computer che guidano i missili, che si trovano nel suo raggio d’azione. A naso sono portato a ritenere che in questi ultimi anni, prima Bush e poi il bell’Obama, che ha dato il via all’impiego massiccio dei Droni, abbiano fatto montare tale "arma" su aerei d’alta quota, se non su satelliti.
D’altronde gli eventuali missili a testata nucleare iraniani, verrebbero fatti ricadere sulla testa degli Ayatollah non appena lanciati. Si potrebbe affermare che in un certo senso il nucleare bellico è già obsoleto.
In alto i cuor,
Aldo Reggiani
PS: per quanto riguarda l’imput ideologico – religioso guerrafondaio che sta alla base del messianismo islamico, ti rimando al mio articolo per "Il legno storto" titolato "Tolleranza islamica".