Caro Moretti, l’Occidente non va a sinistra. Fattene una ragione
21 Maggio 2008
Così è, se vi pare: ecco Moretti. Va a Cannes e sputa ancora sull’Italia, con Eco a vibrare di commozione autentica, immagino, per entrambi questo è il “Paese di Berlusconi”. Complimenti per la trasmissione! Peccato che sia un remake posticcio di una quindicina di anni fa, anno più, anno meno. Moretti trasecola sempre davanti alle vittorie berlusconiane; Eco è un classico e lasciamoli immersi nei loro sogni di una notte di (quasi) mezza estate, soprattutto ora che perfino l’Espresso prende per i fondelli il Semiologo ex-cattolico, ex-comunista, ex-tutto, ora solo Ego allo stato puro. Il fatto è che i loro compagnucci non sono d’accordo con loro. Anzi. Picchiamo duro sulla realtà e non ci trovano niente, o, meglio, non ci trovano mai la sinistra. Fate vobis, tavarisch, intanto noi vinciamo di brutto e governiamo, poi si vedrà. Verrebbe fatto di pensare così, ma, ripeto, il caso è psico-clinico-politico.
Paolo Franchi ha scritto sabato che “il centrodestra è, dal ’94, maggioranza. Un miracolo se vogliamo, ma un miracolo pagato al prezzo carissimo del divorzio tra sinistra e popolo”. “Divorzio tra sinistra e popolo”, non so se mi spiego. Roba grossa, epocale come dicono quelli che parlano bene. Non basta. Franchi, un amico di Macaluso e socialista depresso, senza il coltello tra i denti, annota anche che questo Pd non sa né da dove viene, né dove va. Berselli ha scritto cose simili sull’Espresso di questa settimana. Moretti, invece, a Cannes, sputa su Berlusconi e sul suo governo. Si considera anti-italiano, senza averne gli attributi antropologici, e mastica amaro perché in Italia è passata l’orripilante idea che perfino Berlusconi possa fare politica. E’ passata così, dice il Nanni, senza che nessuno abbia provato a contrastarla. Pensa, un po’, Nanni, diciotto milioni di plebei votano il Berlusca: roba da matti! E poi, mica è vero che la sinistra non abbia fatto la sua parte per impedire ciò. Ci hanno provato a contrastarlo, il tuo “Caimano”, o, meglio, “citizen Berlusconi”, l’uomo qualunque che svetta su Asor Rosa e il tuo cinema di epiteti senza sviluppo logico, appunto dal ’94, ricordare la “gioiosa macchina da guerra” di occhettiana memoria, prego.
Dunque, o c’è qualcosa che non va nel Moretti di Cannes e di sempre, nell’incazzato elettore delle sinistra che chiedeva con insistenza accorata, nel 2002, il cambio della guardia per tornare a vincere; oppure c’è qualcosa che non va nella realtà che gira per conto suo e se ne sbatte allegramente degli intellettualoidi di tutto il mondo. Neanche uniti riescono a vincere. Il proletariato unito qualcosa aveva fatto. I fatti sono testardi. Poi qualcuno scommise sulla decapitazione della libertà e disse che i reggenti borghesi non erano legittimati a governare, cioè a fare politica, secondo il lessico morettino.
Se la realtà ci dà torto, peggio per la realtà, giusto, Nanni? Guarda, caro, che così vi siete stroncati di brutto e stanno scrivendo saggi sul perché la sinistra non riesca a vincere. A Te, lettore di lunga lena, te ne suggerisco uno, recentissimo: “Il mostro mite. Perché l’Occidente non va a sinistra”, di Raffaele Simone, edito da Garzanti. L’Occidente non va a sinistra, inutile prendersela più di tanto, meglio capire. Sine ira ac studio. Forse ci vuole qualcos’altro che il tuo “Caimano”. Ma, ci mancherebbe, Nanni, fai tutto con calma, parla lentamente e pastosamente, con il tuo accento capitolino smozzicato da letture appassionate: senza rifletterci troppo, Nanni, lascia stare. Farai come gli azionisti di cui sei figlio in sedicesimo: perirai di orgoglio, gonfio di sconfitte. Amen.