Caro Paolo, per affrontare il terremoto serve sensibilità ma anche coerenza

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Caro Paolo, per affrontare il terremoto serve sensibilità ma anche coerenza

 

Caro Paolo,

ancora scosso dal dramma che ha colpito l’ Abruzzo, non posso che constatare con orgoglio la reazione che c’è stata fra noi giovani a questo evento. Mi è capitato in questi giorni di vedere fremere amici e conoscenti della mia età per partire e potere dare una mano. Chi con associazioni che lo fanno di solito, protezione civile, scout, chi con altri progetti estemporanei. Alcuni sono già partiti per l’Abruzzo a dare una mano, altri lo faranno. Molti hanno pensato di donare il sangue. A livello nazionale si stanno raccogliendo somme tramite trasmissioni televisive, l’idea dell’otto per mille…..

Tutto bello per carità, ma la strana sensibilità delle persone davanti  a queste cose mi fa riflettere. Perché finché c’è attenzione mediatica, c’è interesse da parte di tutti, e azioni da parte di molti.. Ma dopo? La nostra è una “vigilanza” a brevissimo termine: io non ho sentito nessuno parlare della condizione di altri terremotati che da anni sono in queste stesse condizioni, da anni…. O parlare della situazione della ricerca medica italiana e non, fin tanto che non si tocca con mano quanto ancora ci sarebbe da fare in questo campo, quante malattie vi sono di fronte alle quali siamo impotenti.  Si fatica ad arrivare ad una decina di milioni di euro quando scattano le iniziative benefiche in tv per la ricerca, o per altre iniziative degne di nota ed importanti tanto quanto il terremoto in Abruzzo, quando solamente due euro da ogni famiglia italiana sarebbe sufficiente per raccogliere almeno tre volte tanto senza contare su donazioni macroscopiche di pochi filantropi.

Boh, anche questo per me è una manifestazione della poca personalità e razionalità delle persone…. Cioè, andare in massa dove già la protezione civile lavora benissimo, credo sia meno utile, ma evidentemente più gratificante , di fare volontariato in una casa di riposo, o in altre situazioni. Io non escludo che alcuni facciano entrambi, e si pongano  con lo stesso spirito a problemi di riscontro mediatico e pubblico differente… ma credo che siano casi disparati…

Sensibilità sì ma coerenza .. no??