Caro Roberto Speranza, #buonaquaresima

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Caro Roberto Speranza, #buonaquaresima

23 Febbraio 2015

24 dicembre 2014, il Consiglio dei ministri ha appena messo a punto i primi due decreti attuativi della delega lavoro. Le polemiche certo non mancano, e si concentrano in particolare sull’opting out, cioè la possibilità per l’azienda di “superare il reintegro” nel posto di lavoro deciso dal magistrato pagando al dipendente un indennizzo più alto, e sul licenziamento per scarso rendimento. Entrambi i provvedimenti, sostenuti dal Nuovo Centrodestra, non passano. Stracciati. “Saremmo andati oltre la delega concessa dal Parlamento”, taglia corto il premier Renzi.

È in questo contesto che il capogruppo del Partito democratico alla Camera, Roberto Speranza, approfittando del clima di festa che rende tutti un po’ più buoni, lancia l’hashtag #buonnataleSacconi, augurio indirizzato all’allora capogruppo Ncd al Senato. Venerdì scorso, 20 febbraio 2015, un nuovo Consiglio dei ministri ha dato il via libera definitivo ai due decreti attuativi del Jobs Act sul contratto a tutele crescenti e sulla nuova Aspi.

L’Italia, ci spiega Maurizio Sacconi, abbandona finalmente “il tradizionale impianto regolatorio del lavoro influenzato in ogni tempo dalla sinistra politica e sociale conservatrice, e supera lo Statuto dei Lavoratori nei suoi pilastri fondamentali”.  Di un passo avanti che “modifica profondamente lo Statuto dei Lavoratori, conferma la legge Biagi e corregge la legge Fornero dando uguale dignità al lavoratore subordinato e a quello autonomo”, parla anche Gaetano Quagliariello, coordinatore nazionale di Ncd, il quale rivolge un sincero ringraziamento allo stesso Sacconi, “che si è fatto carico di questo fardello senza mai risparmiarsi”.

Le norme approvate tre giorni fa ci ripagano delle difficoltà di uno sforzo riformista che sovente comporta attacchi e impopolarità.

Caro Roberto Speranza, #buonaquaresima.