Caro Vendola, assumere con un sistema economico bloccato serve a ben poco
24 Novembre 2011
di A.R.
Nella migliore delle ipotesi è miopia politica frutto di un pregiudizio ideologico, nella peggiore un altro specchietto per le allodole. Stiamo parlando dell’ultima decisione presa dal governatore della Puglia a proposito del famoso Patto di stabilità: "sfondamento pilotato" , possibilità prevista dalla nuova legge di stabilità che avrebbe permesso di spendere circa 200 milioni in più entro fine anno, oppure niente sforamento e un pacchetto (alquanto misero) di assunzioni? Vendola ha optato per la seconda scelta che, come dicevamo, nella migliore delle ipotesi sacrifica grandi vantaggi nel lungo periodo per portare a casa ben poco nel breve, mentre nella peggiore ha come unico scopo quello di accaparrarsi il consenso dell’opinione pubblica e dell’elettorato.
Si parla di un numero che oscilla tra i 50-60 reclutamenti a tempo determinato nel 2012. In cambio di 200 milioni che avrebbero potuto essere immessi rapidamente nel circuito economico ridando fiato alle imprese, profondamente in affanno per colpa della crisi. Soldi che sarebbero serviti non soltanto a dare ossigeno all’industria, ma anche – nel lungo periodo, appunto – a contribuire in qualche modo a rimettere in moto il motore della crescita e dello sviluppo della Regione, inceppato per colpa di una tassazione che grava anche e soprattutto sulle imprese (l’Irap in Puglia è al massimo con l’addizionale allo 0,92 per cento).
Niente da fare. Unico autoadempimento previsto dall’opzione di "sfondamento pilotato" del Patto di stabilità è proprio, per l’appunto, quello di non procedere ad altre assunzioni. Dunque, delle due l’una. Sarà che a Vendola, per convinzioni ideologiche, il concetto di valorizzazione delle attività produttive non è molto familiare. Sarà che di fronte alla ghiotta possibilità di conquistare con poco sforzo qualche manciata di voti tutto, o quasi, passa in secondo piano. Fatto sta che Nichi la sua decisione l’ha presa, in coppia con quella per cui di abbassare le tasse per il 2012 non se ne parla, parola del suo assessore al Bilancio Michele Pelillo. Viene veramente da chiedersi se 50-60 assunzioni a tempo determinato valgano, nel bilanciere della politica vendoliana, di più dell’opportunità di inserire subito una consistente quantità di benzina nel motore produttivo della Regione, a dir poco a secco. Con la possibilità, ridando slancio alle aziende, di creare nuovi posti di lavoro. Frutto dell’economia reale e non del portafoglio del governatore. Tenuto conto di tutto questo e del livello già alto di austerity, forse l’iniezione di una dose, per quanto relativamente modesta, di risorse avrebbe fatto bene. Anche perché alla favola della Puglia che si presenta "virtuosa" per rinegoziare i termini del Patto di stabilità dell’anno prossimo ci credono in pochi.