Casa: Sacconi, superare resistenze Pd su riduzione tasse
24 Luglio 2015
di redazione
"Dopo l’annuncio del presidente Renzi si sono evidenziate molte resistenze tanto alla riduzione delle tasse in se’ quanto specificamente alla riduzione di quelle sugli immobili.
Si sono uniti i settori ideologici che sono portati all’equazione tra minori tasse e minor protezione sociale con quelli adoranti i modelli dei paesi nordici per i quali è d’obbligo bastonare il patrimonio. Insomma, da Bersani a Taddei". Lo scrive Maurizio Sacconi, presidente della Commissione lavoro del Senato, nel sito della Associazione amici di Marco Biagi (www.associazioneamicimarcobiagi.com).
"Eppure è evidente come gli oltre 16 miliardi di minori tasse sul lavoro non hanno ancora prodotto occupazione aggiuntiva e come nella societa’ italiana, la piu’ patrimonializzata, la pesante tassazione sugli immobili delle famiglie e delle imprese abbia castrato consumi, investimenti e mercato delle costruzioni.
I liberal popolari della maggioranza dovranno invece tener ferma quella rotta che liberando le famiglie e le imprese dalla tassazione su case, terreni agricoli, negozi, capannoni determina piu’ propensione alla domanda interna. E non si tratta solo di abbassare le aliquote massime che i comuni possono decidere. L’introduzione della local tax con la legge di stabilità deve essere l’occasione per moderare e responsabilizzare più in generale l’attitudine dei comuni a scaricare le inefficienze sulle tasse. Combinando per ciascun comune infatti i dati disponibili sulla capacità fiscale con quelli relativi ai fabbisogni standard per servizi che devono essere garantiti si può ottenere un algoritmo che definisce il punto di rottura dell’equilibrio finanziario dell’ente e il passaggio della sua gestione ad un commissario incaricato del "piano di rientro".
I comuni non possono essere più oggetto di interventi lineari perché ci sono profonde differenze tra virtuosi e viziosi che si evidenziano anche nella tassazione degli immobili. Così come la dichiarazione di dissesto non può più essere rimessa agli attuali estremi parametri che perdonano tutto e tutti", conclude.