Casa Savoia ricorrerà alla Corte UE per risarcimento esilio
23 Novembre 2007
di redazione
I Savoia hanno deciso di ricorrere alla Corte europea dei diritti dell’uomo per ottenere dallo stato italiano i 260 milioni di euro di risarcimento per i 54 anni di esilio.
Il principe Vittorio Emanuele ed il figlio Emanuele Filiberto hanno fatto sapere, attraverso i legali, che devolveranno il risarcimento in beneficenza.
“La stima dei danni – dice l’avvocato Cavalletti, legale dei Savoia – comprende il pretium doloris, il danno affettivo legato all’esilio, la perdita della vita di relazione e lla possibilità di godere della propria patria, e il danno derivante dal fatto che persiste nella XIII disposizione transitoria della Costituzione il divieto per gli eredi maschi di possedere beni in Italia”, ha dichiarato il legale, aggiungendo: “E’ stato subito un danno ed è stata negata la possibilità di vivere in Italia solo per un cognome”.
“Un esilio e una discriminazione che ha colpito i figli per il cognome dei padri – sottolinea l’avvocato – unico esempio nella storia: Alessandra Mussolini ha patito qualcosa per il nome che porta?” Ma il legale non nasconde che dietro alla richiesta vi sia anche una voglia di rivisitazione storica. “Le responsabilità storiche non ci sono state, la storia va conosciuta. Le critiche che bollano come pretesa le richieste dei Savoia sono frutto dell’ignoranza: i Savoia non erano fascisti, non c’era alternativa alla firma delle leggi razziali, l’alternativa erano i nazisti”, sottolinea Calvetti.
I soldi del risarcimento comunque, assicura l’avvocato, non andranno ai Savoia: “Ho già preparato lo statuto della “Fondazione Emanuele Filiberto” in cui confluiranno tutti gli eventuali risarcimenti per aiutare gli italiani che hanno bisogno, che non hanno casa, i carcerati e i bambini”. La fondazione sarà diretta da 5 persone, di cui un membro di casa Savoia. “Manca la firma del notaio, lo statuto è pronto, del resto il legale aveva ricevuto mandato già il 15 settembre”, rivela lui stesso. Tutto è pronto, tranne i soldi.