Casaleggio tifa rivolta. “Accordo con Pd? Esco da movimento”
21 Luglio 2013
di redazione
Gianroberto Casaleggio ci ha preso gusto e dopo Wired in un’altra lunga intervista a Nuzzi dice sostanzialmente tre cose. Uno, stiamo per andare a sbattere contro uno shock economico terribile. Due, la vera democrazia e quella digitale e tre, se Napolitano chiedesse a M5S si andare al governo con il Pd lui uscirebbe dal Movimento. Rispetto alla crisi economica, Casaleggio prefigura uno scenario incendario con "disordini e rivolte" che non potrà "essere dominato dalla politica". La democrazia digitale è qualcosa di superiore e innovativo rispetto al tradizionale concetto di democrazia diretta. I partiti, infine, sono alla frutta, "sono una costruzione, un’organizzazione. Quindi come tutte le organizzazioni hanno un senso quando sono state create, ma nel tempo devono cambiare o si devono sostituire". La notizia è senz’altro quella della sua uscita dal movimento se all’orizzonte si paventasse l’accordo con il Pd. Una risposta che spiega molto rispetto alla direzione presa dal movimento dopo le elezioni, la porta sbattuta in faccia a Bersani, i transfuga pentastellati vittime delle "fatwa", eccetera eccetera. Certo se c’è qualcuno che tra Pd e Sel spera davvero che un accordo o desistenza sia possibile il monito di Casaleggio è una doccia fredda di quelle che difficilmente possono essere sottovalutate.