Caserta. Effettuati 23 arresti per truffa ai danni della Regione Campania

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Caserta. Effettuati 23 arresti per truffa ai danni della Regione Campania

28 Aprile 2009

Nella giornata di oggi un’ordinanza di custodia cautelare è stata eseguita, a opera dei militari della Guardia di Finanza di Caserta su ordine della Procura di Santa Maria Capua Vetere, nei confronti di 23 persone. L’ordinanza e i relativi arresti riguardano persone residenti in 4 regioni diverse. 14 di loro si trovavano in Campania, 4 nel Lazio, 3 in Emilia Romagna e 2 in Lombardia.

Tutti gli indagati sono accusati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa ai danni della Regione Campania, alla corruzione di pubblici ufficiali, alla rivelazione di segreti d’ufficio e alla realizzazione di falso in atto pubblico.

La preziosa indagine dei finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria casertana ha consentito di smascherare una gang attraverso cui 2 imprenditori originari del Lazio hanno costituito 3 società operanti nel settore energia, in particolare per la produzione di energia derivante dalle biomasse, costruendo negli anni una solida rete di rapporti clientelari anche con funzionari e amministratori pubblici.  Appartenenti, ad esempio, al Comune dove sarebbe dovuta sorgere la centrale (Pignataro Maggiore) e all’assessorato alle Attività produttive della Regione Campania.

Farebbe parte della rete anche il Genio civile di Caserta, di cui sono state trovate complicità sospette.Il genio è competente nell’esprimere le autorizzazioni antisismiche inerenti i lavori di costruzione della centrale biotermica di Pignataro Maggiore, oltre quelle di altre pubbliche amministrazioni interessate, su base territoriale, per l’istruttoria di procedimenti riguardanti imprese a loro riconducibili.

Le provviste utilizzate per la corruzione sono state reperite da 2 imprenditori romani con l’ausilio di una società che ha sede a San Marino, incaricata di effettuare operazioni contabili anche su alcuni conti correnti accesi presso un istituto bancario svizzero.

Tra i destinatari raggiunti dall’ordinanza c’è anche un dirigente del settore attività produttive della Regione Campania, Vincenzo Guerriero, che avrebbe avallato provvedimenti amministrativi favorevoli a società implicate nel giro e riconducibili ad altri 2 imprenditori.

Destinatario di un’ordinanza di custodia cautelare è anche il coordinatore della segreteria particolare dell’Assessorato regionale alle attività produttive Eugenio Di Santo. Il coordinatore, oltre a rivelare in in anticipo i nominativi dei funzionari di volta in volta preposti alle istruttorie  avrebbe anche provveduto a fissare incontri tra 2 imprenditori con l’assessore regionale alle Attività produttive "in modo da facilitare -spiegano in Procura- in modo da facilitare la tenuta dei rapporti politici ed istituzionali dei due imprenditori indagati con il suddetto assessore regionale". Dall’attività delle Fiamme gialle sarebbe emerso infine che Di Santo avrebbe ricevuto da uno dei due imprenditori somme di denaro per almeno 140mila euro.

Tra i politici coinvolti nell’inchiesta condotta dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere c’è anche l’assessore provinciale alle Attività produttive di Caserta Francesco Capobianco. Il suo ruolo avrebbe "assicurato alla stessa amministrazione provinciale per suo tramite il sostegno pubblico e amministrativo alla realizzazione della centrale a Pignataro Maggiore" e, sarebbe inoltre "intervenuto su un consigliere di minoranza del comune di Pignataro della sua stessa area politica per dissuaderlo dalle proteste e dalle denunce pubbliche dallo stesso elevate sulle modalità di autorizzazione alla costruzione della centrale biotermica".

Chissà se, come spesso accade, questi primi arresti siano la punta di un iceberg molto più esteso. Le indagini faranno presto luce sul resto della rete sotterranea.