Caso Claps. La magistratura di Salerno ordina l’arresto di Restivo

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Caso Claps. La magistratura di Salerno ordina l’arresto di Restivo

27 Maggio 2010

La magistratura di Salerno ha disposto l’arresto di Danilo Restivo per l’omicidio di Elisa Claps. Si tratta della studentessa potentina scomparsa il 12 settembre 1993, il cui cadavere è stato ritrovato il 17 marzo scorso nel sottotetto della chiesa della Santissima Trinità di Potenza. Lo si è appreso in ambienti giudiziari.

Il provvedimento è in corso di notifica a Restivo in Inghilterra, dove l’uomo è detenuto per un altro omicidio, quello della sarta Heather Barnett.

Danilo Restivo, per sua stessa ammissione, è stato l’ultimo ad aver visto in vita Elisa Claps, la mattina del 12 settembre ’93. I due si videro nella chiesa della Trinità, dove Restivo aveva chiesto di incontrare la ragazza per consegnarle, ha detto, un regalo. Restivo ha poi raccontato che Elisa si allontanò dalla chiesa, e che egli vi si trattenne alcuni minuti in preghiera.

Sulla vicenda ha lungamente indagato prima la Procura di Potenza, e poi quella di Salerno, coordinando tutte le attività investigative svolte dalla Squadra mobile della Questura di Potenza. Per fatti legati alla scomparsa di Elisa Claps, Danilo Restivo ha già subito una condanna definitiva per false dichiarazioni al pubblico ministero.

Intanto, Restivo arrestato in Inghilterra per l’omicidio della sarta inglese Heather Barnett, rimarrà in custodia fino all’inizio del processo che, da intese tra la Crown Court ed i legali di Restivo, si aprirà a settembre. Heather Barnett, 48 anni, è stata uccisa il 12 novembre di otto anni fa a Bournemouth, nel Dorset, città dove Restivo vive da oltre dieci anni. Per l’accusa ci sono "prove sufficienti" per processare l’imputato. Nell’udienza per la formale incriminazione l’uomo si è dichiarato invece "non colpevole".

L’inchiesta inglese ha avuto una forte accelerazione dopo la scoperta del cadavere di Elisa Claps nella chiesa della Trinità a Potenza. Il legame tra le due inchieste non è solo giudiziario ma anche emozionale per il rapporto di reciproca solidarietà che si è creato tra le famiglie Claps e Barnett.