Caso Gambaro, M5S rimanda l’espulsione. Ma non chiamatela così
13 Giugno 2013
di redazione
La riunione dei grillini in Senato sul "caso Gambaro" è finita nel peggiore dei modi, fra tensioni urla e qualche parlamentare 5 Stelle che si allontana dicendo che "non si può più andare avanti così". Grillo scrive sul suo blog che lunedì prossimo si deciderà sulla espulsione della Gambaro e Fico, a Otto e Mezzo, sembra confermare pur con toni meno sbraitanti la fine a cui è destinata la collega: "L’assemblea congiunta dei gruppi parlamentari M5S è convocata per lunedì per valutare la proposta di cessazione dell’appartenenza al gruppo", spiega il Capocomico che quando vuole dice pane al pane ma stavolta infiocchetta l’espulsione con "cessazione di appartenenza" al gruppo. Spiega Fico che non si tratta di espulsione ma del fatto che Gambaro ha tradito gli impegni presi dai pentastellati e che invece di andare a esprimere le sue perplessità in tv avrebbe potuto farlo nel chiuso di una stanza con i colleghi del movimento. Vito Crimi e Nicola Morra, ex e new entry capigruppo al Senato, sembrano sulla stessa linea di Grillo, la Gambaro "ha messo in atto un’azione lesiva dell’immagine e dell’attivita’ del MoVimento 5 Stelle". La senatrice, dal canto suo, ha detto al suo collega Mastrangeli che è pronta a denunciare Grillo. Per Paolo Becchi, "ideologo" del movimento, "La senatrice Gambaro? E’ come quando togli un po’ di polvere per fare pulizia". Ma la vicenda Gambaro dimostra come, se mai ce ne fosse bisogno, il movimento sia in crisi, in apnea, andato sotto dopo le ultime amministrative e cercando forse disperatamente di ritrovare fiato.