Caso Quarto, la versione di Fico e quella della Capuozzo

LOCCIDENTALE_800x1600
LOCCIDENTALE_800x1600
Dona oggi

Fai una donazione!

Gli articoli dell’Occidentale sono liberi perché vogliamo che li leggano tante persone. Ma scriverli, verificarli e pubblicarli ha un costo. Se hai a cuore un’informazione approfondita e accurata puoi darci una mano facendo una libera donazione da sostenitore online. Più saranno le donazioni verso l’Occidentale, più reportage e commenti potremo pubblicare.

Caso Quarto, la versione di Fico e quella della Capuozzo

17 Gennaio 2016

Caso Quarto. Sono giorni difficili per Roberto Fico, membro del direttorio M5S, dopo che il sindaco Capuozzo ha detto ai magistrati napoletani che lo stesso Fico era a conoscenza delle minacce che le erano state rivolte dall’assessore De Robbio. "Io non ho mai saputo dalla Capuozzo la vicenda nei termini in cui ve l’ha illustrata," ha risposto Fico al pm Woodcock, quando il rappresentante del Movimento 5 Stelle, l’8 gennaio scorso, è stato sentito come testimone nella inchiesta su Quarto. "Ho appreso dai giornali che la vicenda era più profonda e dettagliata rispetto a quanto riferitomi dalla Capuozzo". "Subito dopo mi sono confrontato prima con il Direttorio, poi anche con la Capuozzo sulle prospettive future da seguire a Quarto, chiedendo ancora una volta alla Capuozzo se si era sentita minacciata e ricevendo la risposta che non aveva avvertito una vera e propria minaccia".

 

"La Capuozzo non mi ha mai parlato in modo espresso e diretto delle minacce e della bagarre con De Robbio," ha sottolineato Fico. "Ha detto però che De Robbio insisteva per l’affidamento ai privati dello stadio di Quarto, e che gli voleva far incontrare imprenditori in una sede non ufficiale e che lei si era rifiutata. Tengo a precisare che se la Capuozzo mi avesse parlato anche latamente di minacce subite io le avrei detto di andare a presentare una denunzia, come del resto è accaduto quando le fu recapitato il plico anonimo con le foto della sua casa". Al pm che gli chiede come mai Giovanni De Robbio, il consigliere comunale M5s di Quarto ora indagato, ottenne tanti voti in città, Fico risponde: "ho immaginato che si sia dato da fare più di altri, facendo una campagna elettorale a tambur battente e vecchio stile, che per la verità non è particolarmente condivisa dal M5S". "’Personalmente non mi sono mai posto il problema delle preferenze avute da De Robbio, anche perché a Quarto erano state eliminate sette liste dal giudice amministrativo e non correva il Pd, dunque c’erano più voti a disposizione".

 

Fico ha anche scritto su Facebook di non essere "a conoscenza di nessun ricatto, minaccia, estorsione da parte di De Robbio". "Mi erano note le divergenze e i contrasti politici (contrasti, non minacce) tra De Robbio e il sindaco Capuozzo. Per questo motivo sono stato invitato ad intervenire ad una riunione del gruppo consiliare M5S e ho partecipato alla prima parte di questo incontro a luglio". Fico se la prenque quindi con i media che "fingono di non comprendere la sostanziale differenza tra contrasti politici e minacce (di mali ingiusti). Io ero a conoscenza dei primi e non dei secondi. E, almeno per me, cambia molto". "Tutto il resto che vi raccontano – scrive – sono chiacchiere da bar prive di fondamento". "I giornali come sempre scrivono con un vergognoso taglia e cuci, mischiando, modificando e riportando – con titoli ad effetto fuorvianti – sommariamente la verità per buttare fango e magari vendere qualche copia in più". "Il pomeriggio dell’8 gennaio sono stato sentito a Napoli dal pm semplicemente come persona informata dei fatti. Per evidenti ragioni di riservatezza, visto che ci sono delle indagini in corso, non divulgo i contenuti," conclude Fico. "Tuttavia si tratta di elementi già noti. Tutto il resto che vi raccontano sono chiacchiere da bar prive di fondamento", chiude polemico.

 

Secondo l’ex capogruppo di M5S a Quarto, Nicolais, "la Capuozzo mi ha riferito che parlava saltuariamente, di solito nei fine settimana, con Fico, ma non so cosa si dicessero. Mi risulta che la Capuozzo si incontrasse, unitamente al vicesindaco Perotti che me lo ha confermato, a casa di Fico. In una circostanza la Capuozzo mi disse che a casa di Fico c’era anche Di Maio". Anche Nicolais è stato ascolato come testimone dal pm Henry Jhon Woodcock il 12 gennaio scorso, in riferimento a una intercettazione telefonica con il sindaco Capuozzo, durante la quale la Capuozzo esprimeva la sua preoccupazione per le presunte minacce ricevute da De Robbio.