Caso Sandri. Al via processo, Spaccarotella in aula

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Caso Sandri. Al via processo, Spaccarotella in aula

20 Marzo 2009

Inizia stamani il processo per la morte del tifoso laziale Gabriele Sandri ucciso con un colpo di pistola nell’area di servizio Badia al pino (Arezzo) l’11 novembre del 2007. L’imputato, il poliziotto Luigi Spaccarotella, accusato di omicidio volontario, dovrebbe presentarsi in aula e sarà il primo faccia a faccia sia con il giudice che con i familiari del giovane ucciso. 

I difensori del poliziotto, gli avvocati Federico Bagattini e Francesco Molino, dovrebbero ripresentare richiesta di rito abbreviato condizionato a un sopralluogo nell’area di servizio Badia al pino, e a un confronto fra i periti che hanno stilato le consulenze balistiche. Tale richiesta era già stata presentata in sede di udienza preliminare e respinta dal gup. Davanti al tribunale di Arezzo, il processo si svolgerà in Corte di Assise, al momento non sono presenti tifosi laziali. I familiari di Gabriele Sandri non sono ancora arrivati al tribunale.

Ai giornalisti che chiedevano ad uno dei difensori del poliziotto, Federico Bagattini, quale sia la condizione di Spaccarotella, il legale ha risposto: "Il suo dolore è il dolore della famiglia". "Come sta? – ha aggiunto Bagattini – Sta male, come una persona che è accusata di omicidio volontario e che è un membro della polizia".

Molto diversa la reazione del padre di Gabriele: "Vedrò in faccia l’assassino di mio figlio per la prima volta. Immaginate le mie sensazioni". "Voglio solo giustizia per Gabriele – ha detto Daniela, la madre del tifoso ucciso – io penso solo a mio figlio che non c’è più". Cristiano, il fratello di Gabriele, ha poi aggiunto: "Finalmente vedremo le sembianze di chi ha ucciso mio fratello". L’ agente per il momento attende in una stanza riservata e dovrebbe entrare in aula all’avvio del dibattimento, quando telecamere e fotografi saranno fatti uscire.

La Corte si è ritirata per decidere sulla richiesta di rito abbreviato condizionato avanzata dai difensori dell’agente, subordinata soprattutto a un confronto fra i periti che hanno stilato le consulenze balistiche sulla possibilità che il proiettile sparato da Spaccarotella sia stato deviato. "Secondo i nostri consulenti – ha spiegato Cristiano – la deviazione non c’è stata. In ogni caso ci sono testimonianze chiare sul modo in cui l’agente ha sparato e questo basta".