Caso Scajola, il giudizio immediato e’ “una richiesta singolare”
29 Luglio 2014
di redazione
La Dda di Reggio Calabria ha chiesto il giudizio immediato per l’ex ministro Claudio Scajola, ai domiciliari dopo la inchiesta sulla ‘procurata inosservanza di pena’ nei confronti del latitante Amedeo Matacena, l’ex parlamentare di Forza Italia condannato con sentenza definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, al momento residente a Dubai. L’accusa rivolta a Scajola, insieme alla moglie di Matacena, Chiara Rizzo (anche lei ai domiciliari) è di aver cercato di favorire il trasferimento dello stesso Matecena da Dubai a Beirut. Secondo ciò che si apprende dai giornali, la Dda calabrese non ha contestato a Scajola l’aggravante per agevolato la ‘ndrangheta. L’8 agosto scadranno i termini della custodia cautelare e l’ex ministro potrebbe tornare libero. Secondo i legali dell’ex ministro è "singolare" la "vicinanza cronologica" tra la decisione della Dda e la scadenza dell’8 agosto. Sempre i difensori si dicono "fermamente convinti che dalle carte emerga la prova evidente della sua innocenza che siamo fiduciosi di poter dimostrare se e quando potremo difenderci appieno dinanzi ad un giudice terzo".