Caso Trenord: no, così non va!
09 Agosto 2018
Le parole sono pietre e rivolgersi ad una categoria di persone, gli zingari, intimandogli “scendete alla prossima fermata perché avete rotto i …” è assolutamente inaccettabile. L’esasperazione per una situazione esplosiva può e deve essere valutata con tutte le attenuanti del caso ma quello che ha diffuso dall’autoparlante la capotreno di Milano è un messaggio grave e pericoloso che non dovrebbe essere sottovalutato anche dal centrodestra. L’episodio è stato enfatizzato dall’intervento del ministro degli Interni che si è schierato acriticamente in difesa del capotreno, dimenticando che quest’ultima in quel momento stava svolgendo una funzione pubblica.
Guai se in un Paese affollato da cretini pronti all’insulto e alla violenza non solo verbale con i nemici di turno, episodi come questi appaiano godere della compiaciuta solidarietà di chi deve garantire il rispetto della legalità e della pacifica convivenza attraverso gli strumenti che l’ordinamento gli mette a disposizione: magari disponendo servizi più rigorosi di polizia e carabinieri sui treni di quella linea se è vero che tutti denunciano una situazione fuori controllo.