Cassazione. Il marito provocato può offendere l’amante della moglie
23 Ottobre 2008
di redazione
Il marito tradito può insultare l’amante se questi lo provoca. Parola di Cassazione secondo la quale il coniuge che subisce le corna può godere dell’esimente della provocazione alla luce del «legittimo turbamento» suscitato dall’altro.
Facendo tesoro di questo principio la V sezione penale ha accolto «limitatamente alla sussistenza della provocazione» il ricorso di Angelo M., un 56enne di Perugia condannato in primo e in secondo grado per aver offeso l’onore e il decoro di Giuseppe D.A., l’amante della moglie, e per averlo minacciato di ingiusto danno. Giuseppe D.A. si era presentato negli uffici della Telecom dove lavorava l’amante con il marito nel tentativo di avere spiegazioni dalla donna che, probabilmente, stando a quanto ricostruisce la sentenza 39236, aveva deciso di troncare la relazione adulterina. Di qui la reazione di Angelo che si era sfogato sull’amante dicendogli: «Ti avevo detto che qui non devi venire, str…Vieni fuori che ti faccio vedere io se lo capisci, ti faccio sparire alla faccia della terra» e via di questo passo.
Immediata la denuncia dell’amante offeso e la condanna di Angelo M. inflitta sia dal tribunale che dalla Corte d’Appello di Perugia nel dicembre 2007 per i reati previsti dagli art. 594 e 612 c.p..