Cassazione ‘shock’: i migranti devono conformarsi ai nostri valori

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Cassazione ‘shock’: i migranti devono conformarsi ai nostri valori

16 Maggio 2017

Se per la religione sikh il pugnale kirpan è un oggetto sacro, uno dei cinque articoli di fede che indossano tutti i credenti, alla Cassazione italiana, a giusta ragione, poco importa: è così che ha deciso che in Italia non è permesso portarlo con sé. Con una sentenza depositata ieri, un uomo indiano è stato condannato a pagare duemila euro di ammenda per essere stato trovato in possesso del coltello il 6 marzo 2013 a Goito, in provincia di Mantova, dove vive una grande comunità sikh.

Nella sentenza si legge che chi sceglie di vivere nel mondo occidentale ha “l’obbligo” di conformarsi ai valori della società nella quale si stabilisce, anche se si tratta di valori “diversi”. E poi, “Non è tollerabile che l’attaccamento ai propri valori, seppure leciti secondo le leggi vigenti nel paese di provenienza, porti alla violazione cosciente di quelli della società ospitante”.

L’indiano  – che nel 2015 era stato condannato a 2000 euro di ammenda dal tribunale di Mantova perché aveva con sé il coltello (di 20 cm) – aveva sostenuto che il coltello come il turbante, fossero “simboli della religione e il porto costituiva adempimento del dovere religioso”. Per questo aveva chiesto alla Cassazione di non essere multato e la sua richiesta era stata condivisa dalla procura della Suprema Corte, che aveva chiesto l’annullamento senza rinvio della sentenza di condanna. Ma la prima sezione penale della Suprema Corte, invece, si è mostrata di tutt’altro parere e al verdetto ha aggiunto che “la decisione di stabilirsi in una società in cui è noto, e si ha la consapevolezza, che i valori di riferimento sono diversi da quella di provenienza, ne impone il rispetto“.