Che dire della geniale idea del sindaco pieddino di Castelfranco Emilia di introdurre la “e” rovesciata, la cosiddetta “schwa”, sui canali social del Comune? E della sua spiegazione “abbiamo deciso di adottare un linguaggio più inclusivo: al maschile universale sostituiremo la schwa, una desinenza neutra”?
Bambini e bambine, ragazzi e ragazze pertanto nei social del comune di Castelfranco Emilia appaiono come bambin e ragazz.
I rivoluzionari veri e seri, quelli che per esempio anche a Castelfranco Emilia nel 1797 imposero il calendario Francese ai tempi della Repubblica Cisalpina, con il cambio addirittura del nome dei mesi (Brumaio, Nevoso, Pratile…), dovettero prendere atto che le loro cervellotiche riforme lessicali durarono pochi anni.
La riforma da operetta dell’introduzione dello “schwa” magari durerà lo spazio di un qualche giorno, ma gli ideatori devono avere il coraggio di sfidare sino in fondo il senso del ridicolo, applicando ovunque la riforma, come indico nella foto sopra.
Così facendo ogni automobilista, lasciando Castelfranco Emilia, potrà farsi venire in mente il giudizio liberatorio del mitico Fantozzi sul film “La Corazzata Potemkim” : una c… p… !