Castelluccio, ci sono macerie ancora per strada e altre che scompaiono nel nulla (causa elezioni?)
12 Febbraio 2018
di Carlo Mascio
Nella fiera delle grandi proposte lanciate in campagna elettorale dal Pd e da Renzi, c’è un grande assente: il programma di ricostruzione post terremoto. A chi glielo chiede dice che “certo che si farà”. E infatti è puntualmente presente nel programma Pd. Però, nel frattempo, non se ne parla. E media e giornaloni vari partecipano a coprire con il silenzio lo stato di emergenza e disagio in cui versano ancora le popolazioni terremotate, dando voce solo ad un Gentiloni che continua a dire: “E’ tutto ok”. Suscitando l’ira dei terremotati.
E non si tratta di essere faziosi: a parlare, infatti, sono i fatti che più volte abbiamo elencato: un buon 30% di casette non ancora consegnate e soprattutto tonnellate di macerie ancora per strada. Solo per citare quelli più evidenti.
Ma, a quanto pare, ci sono macerie che vengono sgomberate prima. Come è successo a Castelluccio di Norcia. In un post condiviso dalla pagina Facebook “Terremoto Centro Italia” che fa capo ai comitati spontanei nati dopo il terremoto, viene riportato il caso di un capannone demolito senza il consenso del proprietario le cui macerie sembrano finite nel nulla.
A ridosso del paese c’è un cantiere fermo e senza operai. Eppure “è stato capace nel solo pomeriggio di giovedì di completare demolizione e conseguente smaltimento delle macerie di un deposito, e preparazione successiva della sovrastante pista per i macchinari battipalo” scrive Urbano Testa, presidente del Comitato civico Castelluccio che poi si chiede: “Siccome la viabilità del valico non consente l’arrivo e la partenza di mezzi pesanti e dalla ricognizione effettuata alla ricerca non risulta un eventuale sito di stoccaggio temporaneo, che fine hanno fatto macerie e guaina di copertura del suddetto magazzino?”. Domanda lecita, dato che, come abbiamo già detto, molte delle macerie sono ancora per strada.
“Non sarà che questa accelerazione dei lavori in vista delle elezioni sia poi la scusa per comportamenti illeciti che mai tollereremmo a Castelluccio?” si chiede Testa. Di fronte a ciò, si aspetta che le autorità competenti diano giuste risposte accertando eventuali responsabilità. Ciò che, purtroppo, è certo è che un programma generale di ricostruzione ancora non si intravede. E si va avanti a vista, di emergenza in emergenza, rischiando a volte di aumentare i problemi invece che di risolverli. Il caso del decreto “Salva Peppina” che alla fine ha dichiarato abusive diverse “soluzioni alternative” con le quali i terremotati hanno provveduto in modo autonomo (cioè anche pagando di tasca loro) a trovare un alloggio, brucia ancora ai quasi 1200 cittadini che ora non hanno più nemmeno la loro sistemazione d’emergenza. Ma nonostante tutto possiamo dormire sonni tranquilli: per Gentiloni (e media compiacenti) è tutto ok!