C’è anche l’Abruzzo al fianco della Tunisia nel cammino verso la democrazia

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C’è anche l’Abruzzo al fianco della Tunisia nel cammino verso la democrazia

07 Luglio 2011

di V. F.

E’ dopo la rivoluzione, che per la Tunisia arriva il momento più difficile. Darsi un governo democratico. Un processo delicato, ma fondamentale. E al fianco della regione africana ci sarà anche l’Abruzzo, che proprio in questi giorni ha offerto al governo rivoluzionario tunisino un’occasione preziosa: un incontro tecnico per studiare modelli istituzionali di partecipazione democratica.

Il 23 ottobre sarà una data storica per il Paese nord-africano. In quel giorno, infatti, si svolgeranno le elezioni dell’Assemblea costituente, dopo il rovesciamento della presidenza di Ben Ali, ed il suo esilio all’estero. Un momento al quale i tunisini dovranno arrivare con la necessaria consapevolezza, quella di essere i testimoni di un passaggio storico. Per questo l’Abruzzo ha voluto affiancarne l’evoluzione non solo politica, ma soprattutto sociale e culturale. Lo ha voluto il presidente della regione Abruzzo, Gianni Chiodi, nella sua veste di vicepresidente dell’Aer, la più importante rete di cooperazione in Europa, che raggruppa oltre 270 regioni di 33 Paesi, “perché è giusto e doveroso – ha spiegato – fornire alle associazioni locali tunisine, rappresentative dei territori, la possibilità di confrontarsi con esperti che sappiano indicare loro i giusti modelli istituzionali”.

Un’iniziativa, dunque, che è la continuazione di un discorso iniziato la scorsa primavera proprio in Tunisia. Un discorso che non si è mai interrotto e che, anzi, oggi si concretizza. A raccontarlo è lo stesso governatore che riferisce di tavoli di lavoro e di interlocuzioni con i ministri del Governo magrebino che, proprio tramite la sua intercessione, hanno chiesto l’ausilio delle regioni europee per la scrittura della carta costituzionale, attività propedeutica alle libere elezioni”.

Al fianco di Chiodi, anche il Presidente del Consiglio regionale dell’Abruzzo, Nazario Pagano, che ricopre l’incarico di Presidente della Conferenza delle Assemblee legislative regionale europee (Calre). Anche per Pagano non può esistere democrazia senza partecipazione alle decisioni, senza essere protagonisti, senza essere soggetti attivi. Diritti, ma anche doveri, che per tante popolazioni, non sono mai stati tali. Ora qualcosa è cambiato ed è per questo “necessario favorire la democratizzazione della Tunisia” continua Pagano. Con l’attenzione rivolta soprattutto ai giovani, i veri motori del cambiamento, che potranno essere destinatari di percorsi di apprendistato. Ma anche alle amministrazioni locali e regionali chiamate a gestire elezioni, progetti. E una attenzione particolare alle donne”.

Il presidente del Consiglio regionale ha poi riferito del recente incontro con il Presidente Barroso per affrontare tematiche legate allo sviluppo delle regioni europee. "In quella occasione – ha ricordato – ho invitato la Commissione europea ad intraprendere e favorire una politica di dialogo e di scambio con quegli Stati della sponda meridionale del Mediterraneo, come la Tunisia, che oggi si trovano a vivere una stagione storica e politica assai delicata, ovvero quella della transizione democratica, dalla quale dipenderà la qualità della futura democrazia. La storia dimostra, infatti, come sia proprio nei periodi di transizione che vengono gettate le basi non semplicemente della democrazia, ma di una buona democrazia. Più solide saranno le basi su cui la democrazia sarà costruita, maggiori saranno le possibilità che la democrazia si consolidi e duri nel tempo".

Si scrive dunque una pagina di futuro importante. E l’Abruzzo è presente. Come sottolinea il governatore Chiodi: “tra circa venti anni questa area mediterranea avrà un bacino di oltre trecento milioni di abitanti, in gran parte giovani e sempre più attenti ed interessati alla nostra realtà culturale ed economica”

E infatti, certe cose non accadono a caso. Basta andare a rileggere le dodici linee d’azione del programma di governo, stilato da Chiodi e dalla sua maggioranza più di due anni fa, nel momento del suo insediamento. C’è un intero capitolo dedicato ai processi di internazionalizzazione delle imprese, con uno sguardo particolare sia al Nord Africa che ai Balcani. ‘”Anche per questo – ha concluso Chiodi – è importante anticipare i tempi e sostenere questo processo di rinnovamento radicale della società tunisina”.