C’è chi accetterebbe di tutto pur di liberarsi (politicamente) di Berlusconi
01 Agosto 2011
di Abc
Come al solito, commentando questo articolo, si arriverà a parlare del presidente Berlusconi, a prescindere dalla vicenda in questione. Perché l’unico punto programmatico e prioritario della politica italiana è solo uno: il "reo Silvio" va eliminato. Ogni altra considerazione è marginale, minimizzabile, sinistra, destra, che vuole che sia, è lo stesso parrebbe. Si passerebbe, quindi, a disprezzare i suoi elettori, sostenendo che essere liberali è ben altra cosa. Una destra sarebbe liberale senza il Reo Silvio. Morale: si ammetterebbe tutto fuorché il riconoscimento dei liberi elettori di Berlusconi. Andrebbe benone rimuovere ogni steccato destra-sinistra, chissenefrega, a patto che si mantenga e si solidifichi ampliandolo, quello il paletto dell’antiberlusconismo.
La regola del buon cittadino, secondo molti, sigla il diritto di tutti di parlare, sopportando in silenzio, ad esempio, l’affermazione di Grillo o di Vendola, tranne quello del Reo Silvio. Se però si promuove l’idea di un sodalizio, un partitone ideale unito nella causa dell’antiberlusconismo, lisciandogli il pelo, anche riuscendo a farlo in modo doppio al contempo (se occorre, lisciando il pelo a Vendola e Grillo contemporaneamente, un "leccaculismo" doppio non facile), si è poi così sicuri che l’operaizone risulti credibile? E del resto, è un po’ comoda la semplificazione per cui si suggerisce che Berlusconi è sostenibile solo in una disposizione acritica. Una lieve variazione di un motivo ormai stantio per cui, sostenitori, elettori votanti di Berlusconi, o sono incapaci di intendere e volere, o sono capaci e dunque perversi e criminali, o dementi, o delinquenti.
Una variazione su un tema certo non inedito che, nonostante le sue ambizioni, colloca gli amanti della “vera politica” proprio in quegli schemi (con gli steccati) che nel tempo, nella nostra storia democratica, hanno assunto un valore di continuità con i precedenti (il destra-sinistra insomma). Questi sembrano apprezzare l’idea di rimuovere steccati, per metterne però altri più solidi ed alti. In soldoni, non sono poi così diverso da un berlusconista. Il logoro status-quo gli piace di più, loro malgrado, di quanto vogliono farci credere. Con tutta la buona volontà, mi è un po’ difficile dargli credito se cercano di tenere insieme tutto e tutti (Grillo, Vendola, sinistra, destra, che sarà mai, avanti il prossimo), purché non sia Berlusconi. Si avverte una certa forzatura, una certa intraprendenza per l’arte di arrampicarsi sugli specchi, che non rendono molto convincente l’idea di chi si propone una capacità critica così agile, capace e liberale…