C’è qualcuno che batte i vigili urbani di Londra

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C’è qualcuno che batte i vigili urbani di Londra

31 Luglio 2010

Fa notizia che i vigili urbani londinesi abbiano inflitto una multa salatissima ai reali del Qatar, i nuovi proprietari dei grandi magazzini Harrods, che avevano parcheggiato i loro bolidi a quattro ruote davanti all’ingresso del lussuoso centro commerciale senza pagare le 12 sterline per la sosta. I reali si sono trovati con le ruote delle loro supercar bloccate dalle ganasce, una multa di centinaia di sterline da pagare e una serie quasi infinita di moduli da compilare. Ma in giro per il mondo c’è di peggio.

Quello dei vigili inglesi sarà stato un segnale lanciato ai miliardari arabi dopo la brutta fine che ha fatto Mohamed al Fayed, il padre di Dodi, l’amante della fu principessa Diana, entrato in rotta di collisione con la casa regnante inglese dopo la morte del figlio, e spinto a vendere il mega-store per circa 1,8 miliardi di euro alla Qatari Holdings. Sembra infatti che i vigili urbani londinesi siano spietati, e che non guardino in faccia a nessuno, teste coronate comprese.

Ma in giro per il mondo c’è ben di peggio. Sinceramente i vigili d’oltremanica appaiono dei novellini rispetto ad altri colleghi che superano ogni umana spietatezza, infliggendo multe salatissime se poco poco ti permetti di entrare in una zona a traffico limitato o di occupare con la mezza ruota anteriore destra uno spicchio di fermata dell’autobus, e altri crimini ingiustificabili come questo. Zac, ottanta euro e addio ad altri due punti della patente.

Tutto questo in un contesto in cui le strisce gialle che dovrebbero avvisarti della zona riservata agli autobus sono praticamente inesistenti e attendono di essere ridipinte da qualche decennio. I cartelli di divieto di sosta coperti dagli alberi e dalle frasche che a malapena si vede il palo figuriamoci il divieto. Per non dire di quegli altri, cartelli, che indicano le zone a traffico limitato e sono sistemati in posti che, per vederli, gli automobilisti dovrebbero storcere il busto e la testa in complicati esercizi di yoga, a rischio della loro stessa incolumità fisica visto che nel frattempo stanno guidando.

Questi ultimi non sono i miliardari del Qatar con le loro supercar, ma semplici cittadini con le loro auto di ordinanza. E i vigili di cui stiamo parlando non sono quelli inglesi, ma i vigili romani con i loro aiutanti dal verbale facile, gli ausiliari del traffico.