C’è un modo per divorziare senza danneggiare i figli: la mediazione
10 Agosto 2011
Separarsi e divorziare in modo pacifico sta diventando, sia all’estero che in Italia, la terza via che per ora percorrono ancora in pochi. Ma c’è da augurarsi che divenga una prassi normale.
La mediazione, come altra possibilità per trovare accordi civili senza esagerati conflitti in Inghilterra è già da tempo una realtà. Nelle “conflict clinics” si risolvono i conflitti tra coniugi senza costi elevati. Si può andare su internet e trovare consigli su come affrontare e risolvere le separazioni. Questa nuova modalità di separarsi ed evitare bagarre legali nasce soprattutto con l’intento di salvaguardare i figli che nelle separazioni molto conflittuali pagano un prezzo altissimo.
Ma la mediazione serve anche per abbassare i costi della separazione. E’ un bene per tutti se si riesce a realizzare un divorzio cooperativo, sia dal punto di vista psicologico che finanziario. Infatti riuscire a separarsi in mediazione significa riuscire a elaborare la rabbia e il dolore che spesso accompagnano queste lacerazioni. Significa anche riuscire a salvaguardare il ruolo genitoriale che non dovrebbe venire meno alla fine di un rapporto. Anzi sarebbe auspicabile che alla fine di una relazione i genitori riuscissero a trovare una coesione particolare, per salvaguardare i propri figli e tutelare il loro benessere psicofisico.
Per i bambini e i ragazzi la separazione dei genitori è una perdita, una ferita che ha bisogno di tempo per essere elaborata. Di conseguenza è molto importante il “come” ci si separa. Sarà meglio evitare le battaglie legali che fanno protrarre i dolori e il conflitto, spesso amplificandoli. Scegliere la via della mediazione diviene l’unica ancora di salvezza per tutti.
Ci sono diverse associazioni, ormai anche in Italia, che praticano la mediazione familiare come prevenzione al maltrattamento dell’infanzia da cattiva separazione. Tutelare genitori e figli da battaglie legali vuol dire molto. Significa tutelare i bambini dalla Pas, sindrome da alienazione genitoriale, tra figli di separati, quando si esclude uno dei due genitori dalla vita del figlio.
Nella mediazione ci si può arrivare spontaneamente o consigliati dal giudice. Sicuramente è la possibilità di affrontare conflitti antichi e mai esplicitati che hanno portato alla rottura. E’ una possibilità di ritrovarsi oppure di separarsi in modo cooperativo trovando soluzioni. Magari si può recuperare l’affetto e la stima tra i coniugi ma soprattutto si può salvaguardare il ruolo di genitori. Infatti il ruolo genitoriale è per sempre e, quindi, è meglio realizzarlo nel modo migliore e insieme per il benessere dei bambini.
Spesso la separazione è una guerra tra coniugi dove si perde di vista tutto, anche l’amore per i figli oltre quello per se stessi, l’unico obiettivo di entrambi è distruggersi. In questi casi i figli vengono dimenticati e strumentalizzati per danneggiarsi a vicenda. L’alta conflittualità dei genitori crea danni nei figli che durano nel tempo e può modificare la capacità affettiva dei bambini. Riempire un vuoto affettivo può creare nei ragazzi da grandi condotte a rischio.
Quando ci si riesce a separare e divorziare con civiltà, mantenendo l’accordo sulla protezione dei figli e il rispetto reciproco con patti leali i danni per i bambini sono di breve termine.