C’è un problema “Italia”, ma c’è anche un problema “Europa”
28 Febbraio 2019
Saranno divulgati nei prossimi giorni gli atti del I Convegno organizzato dal Comitato tecnico scientifico dell’Ucid (Unione cristiana imprenditori dirigenti) dal titolo “La dimensione etica e spirituale nell’economia e nella finanza” tenutosi a Roma. In evidenza, fra gli altri autorevoli relatori, il lungo e articolato intervento del Dott. Antonio Fazio dal titolo “L’Italia nella moneta unica” nel quale ha analizzato i limiti della politica economica europea sottolineando che: “C’è un evidente problema di competitività per l’Italia. C’è, poi, un altro serio problema nell’area dell’euro, quello del surplus, nei confronti dell’estero da molti anni pari, ogni anno, al 2-3 per cento del prodotto interno lordo dell’area stessa. Nello stesso tempo l’area è caratterizzata da un elevato livello di disoccupazione e da una tendenza alla deflazione. L’eccesso nella bilancia dei pagamenti della Germania, certamente frutto della capacità, della produttività e della qualità della produzione di quel Paese, è dovuta anche all’euro. Si tratta di un disavanzo che oscilla tra il 6 e il 9 per cento del PIL della Germania che, in questi anni, tra il 2000 e il 2017, ha accumulato una posizione netta sull’estero pari al 60 per cento del suo reddito nazionale. Un surplus costante della bilancia dei pagamenti in uno degli Stati, mentre gli altri sono obbligati ad una situazione di equilibrio – il surplus dell’Italia dipende dal fatto che abbiamo ridotto la domanda interna – ha un evidente effetto di deflazione. In un’area monetaria questo non dovrebbe essere ammissibile. Tra le regole di una politica monetaria ciò non dovrebbe esistere o dovrebbero esserci dei meccanismi di correzione quali la spesa dell’aerea in surplus nelle aree in deficit o spostamenti adeguati delle forze di lavoro”; aggiungendo, inoltre, che esiste: “una carenza di domanda globale. I problemi che si prospettano relativamente alla nostra presenza nell’euro, per trovare una soluzione, dovranno passare attraverso profonde riforme del sistema Italia ma anche attraverso profonde riforme del sistema Europa. Dobbiamo tornare al principio di sussidiarietà che è parte essenziale del Trattato di Roma. In esso si dichiara che ogni Stato deve fare la politica più consona ai propri obiettivi finali coordinandosi poi, in sede europea, con gli altri Stati”. Perché, conclude Fazio: “C’è un problema “Italia”, ma c’è anche un problema “Europa”.