Cena pre partenza. “Le metti d’accordo tu quelle due?”

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Cena pre partenza. “Le metti d’accordo tu quelle due?”

07 Agosto 2008

Ho appena finito di scrivere l’oroscopo, sbilanciandomi forse nei confronti dell’Ariete; ma se non me le scrivo io le buone notizie chi me le deve scrivere!

Ora sto cercando qualcosa su cui fare il trafiletto ma non mi ispira niente. Invece sono scioccato da due notizie di cronaca dei giornali di ieri, ovvero l’operatività dei soldati all’interno delle città italiane, e le restrizioni del governo cinese sull’uso di internet.

Io neanche lo sapevo che in Cina ci fossero delle restrizioni sull’uso di internet, e per me che di internet ci vivo, è una cosa davvero inconcepibile. Il problema si solleva in occasione delle Olimpiadi per i giornalisti occidentali per i quali era stato predisposto un regime speciale fino ad ottobre che però è stato praticamente smentito, o comunque ridimensionato dalle autorità cinesi.

Sto facendo tardi, devo andare a cena da Roberta, una mia vecchia compagna di classe, a casa della quale si svolgerà stasera una cena-riunione per decidere alcune cose del viaggio di quest’estate. Però non riesco a staccarmi dal computer, sto leggendo i commenti della gente circa la presenza dei soldati in città: c’è chi è contento perché si sente più al sicuro, e a chi non piace l’idea che gli fa sembrare la propria città assediata.

Alla fine mi decido e mi alzo.

A cena siamo tutti: siamo in sei a dover partire, tutti vecchi amici fin dai tempi del liceo. C’è Roberta, appunto, un Capricorno cocciuto ma simpatico se lo si sa prendere, che da sempre è un po’ la mamma della comitiva; Marta, la bella, e anche compagnona, che non si sa perché esca ancora con noi visti tutti i contendenti che ha, Acquario vanitoso com’è! E Luigi e Mara, coppia storica insieme da sempre tra litigi e riprese che compromettono gli equilibri del gruppo come terremoti, entrambi del Cancro; e infine Giovanni ed io.

Roberta ha cucinato di tutto e di più. Così, ovviamente, durante il pasto nessuno ha spiccicato parola riguardo la Sardegna.

Le abbiamo fatto solo i complimenti per le squisitezze preparate.

Finito il pasto però, prima del dessert, Mara, impaziente come sempre, ha aperto il discorso in modo vago: “Allora il traghetto è alle nove a Civitavecchia giusto?” palesando la sua intenzione di punzecchiare Marta, famosa per i suoi ritardi, che già più volte ci aveva fatto perdere treni (e la parola treni non è esclusivamente metaforica) in passato.

“Mara non cominciare eh” le ha risposto lei infatti.

“Ma… Non cominciare cosa? Io chiedevo solo la conferma dell’orario di partenza!”.

“Risparmiaci le tue frecciatine per favore”.

“Allora andiamo con la macchina mia e con la vostra?” è intervenuto Giovanni rivolgendosi a Gigi e Mara e placando sul nascere un contenzioso storico infinito.

“Sì. Noi prendiamo Mario e tu Marta e Roberta. Va bene?”. “Ok”.

“E certo che ti va bene” intervengo io, “beato tra le donne mentre io come al solito finisco con la coppia di sposini!”. Si sono messi tutti a ridere, ma io in realtà ero serio.

Ci siamo divisi le cose comuni da portare, e di nuovo Marta e Mara si sono beccate: “Allora il phon lo porti tu?” ha detto Mara. “E… Allora porto tutto io! Poi mi dite che ho le valigie troppo grandi!”.

“Ok, allora lo porto io” risponde Mara sapiente.

“No no, io ho bisogno del mio phon 5 valvole per farmi la messa in piega”.

“Ma allora che vuoi scusa?”. “Basta!” è intervenuto come al solito Giovanni prolungando parecchio le “a”.

Alla fine avevamo deciso tutto, l’unico dubbio che era rimasto, almeno a me, era chi portasse il phon. Non che mi interessasse, io di certo non lo avrei usato. Però non avevo capito come erano rimaste, e lo ho chiesto: “Ma allora chi lo porta il phon?”.

“Mario! Ma allora lo fai a posta! Ti piace vederle litigare!” mi ha risposto Gigi.

“No, io veramente non l’ho capito”.

“Ma che ti frega! Se la vedono loro no! Tanto che a te serve il phon?”.

“No no”.

Intanto Marta e Mara si lanciano uno sguardo di sfida. Andrà a finire che se lo porteranno tutte e due, e le valigie esploderanno. E l’unico ad aver sollevato il problema sono stato io. Governo ladro!

 

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