Centrato l’obiettivo pareggio in Sanità, un record per l’Abruzzo

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Centrato l’obiettivo pareggio in Sanità, un record per l’Abruzzo

24 Ottobre 2011

di V. S.

E’ la prima volta che l’Abruzzo raggiunge un risultato simile. E vale la pena sottolinearlo. Perché di certo non è stato un cammino facile. H richiesto scelte difficile, impopolari. Ma necessarie, evidentemente. Perché finalmente la regione ha raggiunto il pareggio dei conti nella gestione economica del sistema sanitario. Una vera e propria svolta nella storia dell’Abruzzo, per il quale questo settore ha sempre rappresentato una nota dolente.

Inimmaginabile, dunque, potersi addirittura proiettare come esempio al livello nazionale, visto che fino a pochi mesi fa si era annoverati nel triste elenco delle regioni canaglia. Eppure il presidente della Regione e Commissario alla sanità, Gianni Chiodi, grazie al coraggio di un cammino severo, capace di ridurre gli sprechi e gli eccessi, garantendo regole e controlli certi specie nella sanità privata, ha centrato l’obiettivo. E lo ha fatto investendo nella qualità dei servizi.

Ora, e a pieno titolo, l’Abruzzo può rientrare tra le regioni e che meritano di essere definite ‘Virtuose’. Non solo: ci si sta preparando, infatti, ad entrare in un nuovo ciclo, quello dell’Abruzzo Versione 2.0, un circuito di sviluppo in grado di migliorare la qualità a costi sostenibili per i cittadini.

Un obiettivo che si lega a filo doppio a un’altra grande riforma che deve essere centrata in tempi brevissimi, quella della burocrazia. Anche in questo senso sono stati compiuti dei passi in avanti, grazie soprattutto alla riduzione degli organici. Solo un primo passo, perché resta ancora forte il problema delle lentezze burocratiche da superare con un sistema amministrativo efficiente ed efficace, presupposto indispensabile per avviare un sistema di ripresa economico.

Ma come dovrà essere disegnata la nuova macchina amministrativa abruzzese? I principi sono chiari e sono stati già annunciati dall’assessore regionale al Personale, Federica Carpineta. E dunque: più flessibilità, meno dirigenti, nuovi criteri di valutazione, riduzione dei costi. Un progetto ambizioso, per il quale è necessario che anche l’opposizione faccia appello al senso di responsabilità, collaborando alla sua realizzazione.

“Lasceremo a chi verrà dopo di noi una situazione risanata e questo grazie a una politica di rigore – ha affermato il presidente Chiodi –. Nel 2010 i maggiori istituti di analisi avevano riconosciuto all’Abruzzo il trend positivo per crescita e dinamismo, soprattutto negli ambiti dell’esportazione e dell’occupazione. Tutto ciò non significa che l’Abruzzo stia vivendo un momento felice. Però, nonostante la congiuntura difficile, i dati dimostrano come la politica attuata in questi tre anni stia cominciando a dare i suoi frutti”.

Sulle piccole imprese, il settore che maggiormente ha subito il peso della crisi, si devono ora concentrare maggiormente gli sforzi. “La sfida al mercato della globalizzazione non è facile – ha ammesso Chiodi -. Le piccole imprese sono quelle che partecipano meno all’innovazione e non sono in grado di internazionalizzarsi perché non hanno un’adeguata cultura manageriale”. La sfida deve giocarsi quindi su un altro terreno, che è quello culturale, del cambio di mentalità. “Bisogna cambiare anche la cultura d’impresa – è l’auspicio di Chiodi –, per questo manderemo due giovani abruzzesi a fare un’esperienza lavorativa presso la Banca Mondiale: bisogna conoscere le dinamiche internazionali di crescita e di sviluppo. Anche sulla ricerca stiamo investendo, ma è importante sapere dai Centri cosa hanno prodotto, perché il periodo dei finanziamenti “a pioggia” è concluso.

Ora, infatti, gli strumenti e le prospettive sono diversi. Ora ci sono proposte e azioni. Un esempio per tutti è il Patto per lo Sviluppo. Che è come dire avanti insieme, a patto che si punti su concentrazione, internazionalizzazione, governance, innovazione e ricerca.