Cercasi esperti di cybersicurezza disperatamente
23 Maggio 2022
di Tiziano Rugi
Difendersi da attacchi hacker è una questione di sicurezza nazionale. Da più livelli si levano voci per mettere in guardia sui pericoli di questa guerra non convenzionale. All’Italia servirebbero almeno centomila esperti per le imprese e la Pubblica amministrazione secondo il direttore dell’Agenzia per la cybersicurezza nazionale, Roberto Baldoni. Il problema è che non si trovano e vanno formati in tempi rapidi, perché un eventuale attacco può bloccare una nazione o mandare in fumo miliardi di euro.
Non si tratta solo di tecnici di Information Technology, per impedire la violazione di applicazioni e reti. Nonostante la refrattarietà italiana alle materie Stem, non sarebbe un problema insormontabile. Il fatto è che servono un insieme di professionalità collegate tra di loro. Esperti di scienze politiche per analizzare il contesto del cyberwarfare, linguisti e traduttori, ingegneri sociali, criminologi, psicologi e legali specializzati in diritto della privacy. Tutti, però, devono naturalmente possedere anche buone conoscenze informatiche.
Corsi di formazione e un piano nazionale di cybersicurezza
Per le aziende può essere più rapido formarli autonomamente piuttosto che cercarli. È il caso ad esempio di Groupama Assicurazioni. Recentemente insieme a Talent Garden ha lanciato il “Deep – Cybersecurity Bootcamp”, un corso per formare giovani con studi in Giurisprudenza, Scienze Politiche, Criminologia, Psicologia o Economia.
A livello istituzionale, il governo ha varato in questi giorni la Strategia nazionale di cybersicurezza 2022-2026 e un Dpcm attuativo con ottanta azioni concrete. Per prima cosa è necessario sviluppare l’autonomia software e hardware nazionale, più facile da difendere. Inoltre, finanziamenti andranno per progetti di risposta tempestiva agli attacchi hacker. La prevenzione, infine, non si fonderà solo sullo sviluppo di sistemi di protezione efficace dei dati di aziende e cittadini, ma anche diffusione delle conoscenze informatiche e contrasto della disinformazione online.