Charlie: arrivano i protocolli di cura all’ospedale di Londra
07 Luglio 2017
Il protocollo di cura per la sindrome da deplezione del Dna mitocondriale, la patologia di cui è affetto il piccolo Charlie, è stato inviato questa mattina alle 8 all’ospedale Gosh di Londra, dove i medici si apprestano a interrompere i sostegni vitali del bambino. Lo riferisce all’Agi Piero Santantonio, presidente di Mitocon, l’associazione italiana delle famiglie e dei pazienti mitocondriali.
“Il protocollo, messo a punto da una equipe internazionale di scienziati – riferisce Santantonio – è stato inviato all’ospedale e alla famiglia. Ora aspettiamo le reazioni e i commenti”. Ieri sera la stessa Mitocon aveva diffuso il drammatico appello della madre di Charlie, secondo cui i medici avevano intenzione di staccare le macchine già questa mattina.
Anche un ospedale americano è pronto a inviare a Londra una terapia sperimentale per il piccolo Charlie. Ne da’ notizia la Bbc, secondo cui la struttura è il New York – Presbyterian Hospital che si è anche offerto di accogliere il neonato di 11 qualora si risolvessero gli “ostacoli legali” che sono emersi nei giorni scorsi.
I medici di New York stanno cercando di fare pressione offrendo non solo la disponibilità ad inviare la terapia, ma anche la propria consulenza diretta al centro pediatrico inglese. Prima dell’eventuale invio del protocollo di cura nel Regno Unito è necessaria comunque l’approvazione da parte dell’americana Food and Drug Administration (FDA), che vista però la grande attenzione attorno al caso dovrebbe arrivare in tempi rapidi.
La notizia arriva nel giorno in cui il presidente americano Donald Trump dovrebbe fare pressioni sulla premier britannica Theresa May nel corso di un incontro bilaterale al G20 di Amburgo, dove le chiederà di intervenire per evitare che i medici inglesi stacchino la spina a Charlie.