Charlie Hebdo pubblica vignette “osé” su Maometto e solleva una bufera

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Charlie Hebdo pubblica vignette “osé” su Maometto e solleva una bufera

19 Settembre 2012

di A.P.

Charlie Hebdo getta benzina sul fuoco delle proteste che stanno infiammando il mondo arabo. Il settimanale satirico ha pubblicato oggi, in un numero che sta letteralmente andando a ruba nelle edicole, nuove caricature del profeta Maometto. Le vignette, secondo il sito de Le Figaro, mostrano il Profeta in posizioni "osé".

La rivista mostra in copertina un ebreo ortodosso che spinge la sedia a rotelle con un uomo in turbante e con la scritta ‘Gli intoccabili 2’ e riporta nelle pagine interne numerose caricature del profeta: in una, ispirata da una scena di un film del 1963 con Brigitte Bardot, è raffigurato nudo che mostra il sedere a un regista.

Dal canto suo, il direttore del giornale – che originariamente era un vignettista e si firma con il nome Charb – ha detto che i disegni "sconvolgeranno solo quelli che vorranno essere sconvolti" e si è giustificato spiegando che "se iniziamo a porci la domanda se abbiamo o meno il diritto di disegnare Maometto, se sia pericoloso o meno farlo, la domanda successiva sarà, possiamo rappresentare dei musulmani nel giornale? E poi sarà se possiamo rappresentare degli esseri umani nel giornale, e alla fine non rappresenteremo più nulla e il gruppo di estremisti che si agitano nel mondo e in Francia avrà vinto".

Ma le vignette hanno sollevato l’indignazione delle autorità francesi. Il primo ministro, Jean-Marc Ayrault, ha invocato senso di "responsabilità" ai vertici del giornale satirico il cui sito web è inaccessibile dalle 5 di stamani. Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius ha aspramente criticato la scelta di Charb, definendola "una provocazione", e ha annunciato di aver ordinato la chiusura venerdì delle sue ambasciate e le sue scuole in circa 20 paesi.

In un’intervista a France Info Fabius non ha nascosto la sua preoccupazione per la vicenda: "In Francia – ha detto – vale il principio della libertà di espressione e non bisogna metterlo in discussione. Ma il contesto ora è quello delle emozioni forti registrate in molto paesi musulmani". E ha aggiunto: "E’ pertinente e intelligente gettare olio sul fuoco? La risposta è no, bisogna trovare un equilibrio".

Le misure di sicurezza eccezionali adottate dal Quai d’Orsay seguono il provvedimento che vieta la manifestazione di protesta contro il film Innocence of Muslims prevista per sabato a Parigi, perché per il ministro degli Esteri "non c’è ragione di lasciar entrare nel nostro Paese conflitti che nulla hanno a che vedere con la Francia".

Non si sono fatte attendere le reazioni del mondo musulmano parigino: "Stupore e tristezza", così l’imam della più grande moschea di Parigi, Dalil Boubakeur ha accolto con "stupore e tristezza" la notizia della pubblicazione delle vignette, ma allo stesso tempo ha invitato alla calma i musulmani di tutto il mondo. Appello a cui ha fatto eco quello del presidente del Consiglio francese di culto musulmano (CFCM), Mohammed Moussaoui: "Non cedete alla provocazione".

Le preoccupazioni che agitano la Francia sono giustificate dall’ondata inarrestabile di proteste antiamericane per la pellicola anti-Islam. In queste ore un gruppo di circa un migliaio di manifestanti è sceso in piazza a Jalalabad (nell’Afghanistan orientale) scandendo slogan come "Morte all’America" e "Morte ai nemici dell’Islam". Intanto, le autorità saudite hanno invece minacciato il blocco completo di YouTube nel Paese se Google non accoglierà la richiesta di negare l’accesso al film ‘blasfemo’.

In Turchia, invece, due avvocati  hanno depositato una richiesta di rinvio a giudizio per il produttore e il regista del film anti-Islam perché secondo i legali, chi è dietro al film "ha infranto la quiete del popolo turco e ha apertamente istigato la gente all’odio e all’inimicizia".

Insomma, una situazione in cui la pubblicazione di questi disegni può solo scatenare altra rabbia e dare adito a rivendicazioni. Esattamente come avvenne nel 2005, quando caricature sul profeta dell’Islam pubblicate da una rivista danese provocarono un’ondata di violente proteste tra i musulmani di mezzo mondo, e la morte di 50 persone.

Per questo la polizia francese ha deciso di proteggere la sede del giornale a Parigi, già oggetto di un attentato esplosivo lo scorso novembre dopo aver pubblicato alcune vignette satiriche su Maometto.