Chavez contro la Chiesa: “Repellente e indegna”
13 Luglio 2007
di redazione
“Repellente
e indegna”, così il ministro venezuelano del Potere popolare per le relazioni
con l’estero, Nicolás Maduro Moros, ha apostrofato la Chiesa cattolica accusandola
“di utilizzare persone con la tonaca e con il titolo di vescovo per emettere
giudizi politici funzionali al piano di destabilizzazione denunciato qualche
giorno fa dal presidente Chavez”.
L’uscita
di Maduro, non nuovo a un lessico sopra le righe rispetto al ruolo che ricopre,
null’altro è che una reazione all’esortazione pastorale dell’88ª assemblea
plenaria della Conferenza episcopale venezuelana (Cev), resa pubblica venerdì
scorso e avente, come titolo, una vera e propria supplica al governo
rivoluzionario e bolivariano di Hugo Chavez: “In Venezuela urge il dialogo e la
riconciliazione”.
Il
punto d’attrito tra Chiesa e governo bolivariano è la riforma della
Costituzione del 1999. Chavez sta facendo di tutto per modificarla in tempi
rapidi per rafforzare la sua rivoluzione, accentrare il potere e trasformare la
legge suprema del Venezuela in uno strumento che potrà piegare a suo piacimento.