Che avrebbero fatto Bersani e Vendola al posto di Terzi?

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Che avrebbero fatto Bersani e Vendola al posto di Terzi?

26 Marzo 2013

Scavare nei giornali dei mesi scorsi non serve, è quasi impossibile trovare delle dichiarazioni di Pier Luigi Bersani sulla vicenda dei marò e della Erica Lexie. Come pure, impegnato com’è con le consultazioni, il segretario del Pd non ha fatto dichiarazioni in merito oggi, senza commentare le dimissioni del ministro degli esteri Giulio Terzi.

Si è fatto avanti, invece, il governatore pugliese e braccio destro di Bersani, Nichi Vendola: "Sulla vicenda dei Marò il governo ha dato prova di insipienza e di superficialità", ha detto Nichi, "le dimissioni di Terzi un atto vigliacco". Chiedendosi: "Dov’è finita la politica estera dell’Italia che dato lezioni di diplomazia e relazioni internazionali?".

Certo in queste ore sono in pochi a difendere il governo Monti sulla gestione dei due fucilieri rispediti dopo un lungo avanti e indietro davanti ai giudici indiani, anche Berlusconi ha avuto parole di fuoco sul fallimento italiano. E Terzi, che pure alla fine è uno dei protagonisti del disastro, ha fatto chiaramente intendere che lui i Marò non voleva riconsegnarli alla giustizia indiana, per questo se ne va.

Ora sarebbe bello capire cosa avrebbe fatto il governo Bersani trovandosi in una situazione del genere, magari con un Vendola ministro. Avrebbe riconsegnato senza nessun problema agli indiani i nostri Marò com’era nei patti? Oppure quando Vendola parla di insipienza si riferisce al fatto che li abbiamo riconsegnati? Le dichiarazioni piuttosto vaghe del governatore non permettono di capire, come pure il silenzio di Bersani.

Quando il sindaco di Bari evoca pressioni del governo sui nostri Marò per convincerli a ripartire significa che la classe dirigente democrats e neocomunista era pronta a battersi per tenere a casa i nostri militari? Come avrebbero gestito gli uomini della sinistra il fermo del nostro ambasciatore in India? Per ora, Bersani e Vendola non sembrano avere i numeri parlamentari per dare una dimostrazione della loro capacità diplomatica.