Che cos’è l’amor per Nicla Tarantini

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Che cos’è l’amor per Nicla Tarantini

07 Settembre 2011

Ieri l’organo ufficiale delle procure italiane, il quotidiano Repubblica, pubblicava con la solita dovizia di particolari gli ultimi stralci degli interrogatori di "Giampi" Tarantini e della moglie Nicla. Sembra che a Bari, città natale della coppia che scotta, siano in molti a tremare perché Giampi dice di aver presentato al premier "mogli di notai, avvocati ed imprenditori" ansiose di conoscere Berlusconi (reato da codice penale?). Ovviamente lasciamo a Repubblica il suo mestiere di sputar sentenze e accreditare gente che sotto interrogatorio sarebbe pronta a dire di tutto, ed aspettiamo sereni le sentenze dei giudici, invece di correre dietro alle "intercettazioni-shock".

Fatto sta che Giampi e Nicla non ne escono certo come una coppia modello. A parte il ritratto un po’ fuori tempo massimo della Via Montenapoleone dei tempi che furono, i party in discoteca, la casa a Roma con affitto da duemila euro, le foto di lui steso sulla chaise longue di bianco vestito, e di lei su a Cortina con la pashmina, l’impressione è che in questa rincorsa all’edonismo più sfrenato ognuno dei due desse il meglio di sé: Giampi adesso è preoccupato che la moglie possa lasciarlo, perché lui se l’intendeva con delle amiche della consorte, lei, "in un momento di debolezza", ammette di essere caduta in vortice di passione con quel fustone di Mister Lavitola. 

Ma tranquilli, Giampi è già pronto a perdonare Nicla: "E’ stato un momento di debolezza in una situazione che stava diventando drammatica". Lei, preoccupata, piange e promette di non lasciare suo marito: "Ho paura che tenti il suicidio". Non siamo così cinici e bari come i Republicones, che al perdono preferiscono sempre la legge del taglione, ma a leggere le dichiarazioni di Nicla, pur col giusto rispetto, è inevitabile che ci scappi un po’ di buonumore: "Non definitemi l’amante di Lavitola," dice, "Lui in quel momento era l’unica persona che pensavamo ci aiutasse ("morivamo di fame", ndr). Con Lavitola ho avuto un momento di debolezza e non sono un’amante". Infine, la splendida chiosa: "L’amore per me è un’altra cosa".

Ci chiediamo cosa, ma proprio perché siamo sempre ben disposti a perdonare, vorremmo suggeririre a Nicla di prendersi un periodo sabbatico, per esempio ritirandosi in convento come fecero altri e ben più importanti personaggi, prima di lei.