Che peso ha l’educazione finanziaria nelle scelte economiche?

L’Associazione fra le Banche Popolari, che rappresenta oltre 100 istituti a matrice cooperativa, circa il 28% degli sportelli bancari italiani è stata invitata a partecipare  all’Assemblea Generale dell’Associazione Internazionale delle Banche Cooperative (ICBA), organismo settoriale attivo all’interno della più ampia Alleanza Internazionale delle Cooperative, che si occupa della la diffusione dei principi della Cooperazione Bancaria nel mondo.

L’incontro, che ha avuto luogo lo scorso 17 novembre a Ginevra, è stata un’utile occasione sia per un confronto sugli effetti della crisi nei diversi continenti sia per fare il punto sull’attività di comunicazione e lobbying svolta negli ultimi dodici mesi, al fine di tutelare la Cooperazione Bancaria rispetto alle possibili iniziative di riforma della regolamentazione che verranno intraprese per meglio controllare il rischio sistemico sui mercati finanziari.           

L’argomento assume particolare rilievo ancor in considerazione delle recenti prese di posizione del comitato di Basilea riguardo alla possibilità di escludere le quote di banche cooperative dal calcolo della patrimonializzazione ai fini di vigilanza (Tier 1). Una  problematica che non tocca le Banche Popolari italiane ma preoccupa grandi realtà cooperative internazionali poiché l’eventuale esclusione delle quote di banche cooperative dal “core capital” segnerebbe di fatto un passo indietro rispetto alle posizioni assunte in materia dagli organismi mondiali preposti alla standardizzazione delle regole contabili.       La riunione ha affrontato anche numerosi altri temi di particolare interesse, quali, ad esempio, i rapporti tra società cooperative e società mutualistiche (le Credit Unions nel caso specifico del Credito), l’importanza della Cooperazione Bancaria per lo sviluppo e la diffusione di una crescente Responsabilità sociale di impresa, i requisiti richiesti agli amministratori di Banche Cooperative.

L’Associazione fra le Banche Popolari ha svolto un proprio intervento incentrato sulla valenza dell’Educazione finanziaria e sul ruolo cardine delle Banche Popolari nella crescita della cultura economica dei cittadini. E’ stato ricordato, in primo luogo, come il problema dell’Educazione finanziaria abbia connotati diversi tra i Paesi industrializzati ed i PVS, mentre, nel primo caso, i consumatori, per quanto “evoluti”, non sono più in grado di valutare adeguatamente i prodotti che vengono loro offerti, nei paesi in via di sviluppo il problema prioritario consiste spesso nell’avvicinare i potenziali clienti agli istituti di credito, in particolare sul versante dei prestiti.

In materia di Educazione finanziaria l’Associazione ha avviato da oltre due anni uno specifico progetto, finalizzato alla sensibilizzazione delle Banche Popolari sul tema ma anche alla realizzazione di strumenti volti a semplificare l’attività di diffusione e applicazione di schemi formativi da realizzarsi in ambito locale.

Peraltro, le Banche Popolari, considerano da tempo l’opera di educazione finanziaria come parte integrante della loro funzione di responsabilità economica e sociale verso il territorio e le comunità di riferimento, e da anni sviluppano una pluralità di iniziative dirette agli studenti di ogni ordine e grado, alle famiglie, ai piccoli e medi imprenditori, tendenti a migliorare e chiarire le conoscenze in campo economico e finanziario, parte integrante della relazione di reciproca fiducia che da sempre lega le Banche ai propri stakeholders.

L’Educazione finanziaria è, infatti, un processo costante, che deve essere indirizzato a tutti i cittadini, indipendentemente dall’età e dal grado di scolarità.. E’ necessario che tutti i potenziali “educatori”, a livello nazionale, ma anche e soprattutto locale, cooperino per colmare al più presto il gap di conoscenza ormai dimostrato per la maggior parte della popolazione mondiale.

* Segretario Generale, Associazione Nazionale fra le Banche Popolari