Chi difende i difensori, cara Meloni?
25 Maggio 2016
Dopo anni di calvario giudiziario poliziotti e carabinieri sono stati assolti dalle accuse di aver provocato la morte rispettivamente di Giuseppe Uva a Varese e di Michele Ferrulli a Milano.
La notizia è stata relegata in trafiletti nelle pagine interne dei giornali, gli stessi che per anni, sulla scia dei proclami di tanta sinistra, avevano enfatizzato le proteste e le accuse contro gli agenti.
A suo tempo a Roma tre agenti di polizia penitenziaria, contro i quali la famiglia di Stefano Cucchi si era costituita parte civile, sono stati assolti da ogni addebito con sentenza della cassazione passata in giudicato.
Saremmo davvero curiosi di sapere perché nessuno ha gioito pubblicamente quando è stata riconosciuta la correttezza di comportamento di questi servitori dello Stato, che rischiano ogni giorno la vita per difendere la comunità, ma anzi, per quanto riguarda il caso Cucchi, Giorgia Meloni non solo non ha mai speso una parola per difendere gli agenti di custodia, ma ha scritto addirittura in un twitter il giorno della loro assoluzione in Appello: “ingiustizia è fatta”.
Possiamo capire Luigi Manconi, fin dai tempi di Lotta Continua “nemico” delle Forze dell’Ordine, ma Giorgia Meloni dovrebbe motivare meglio la sua posizione, e spiegarci perché non si è mai indagato nel torbido e spietato giro degli spacciatori di droga, su chi di certo ha più volte massacrato di botte Stefano Cucchi, ricoverato negli anni precedenti per 17 volte al Pronto Soccorso, per lesioni, percosse, fratture, l’ultima volta 15 giorni prima dell’arresto.
Cara Meloni, se dopo gli agenti di polizia penitenziaria anche i carabinieri, oggi chiamati in causa, saranno assolti speriamo non parlerai ancora di “ingiustizia” perché allora vorrebbe dire che per te le Forze dell’Ordine sono sempre colpevoli a prescindere dal risultato dei processi.