“Chi lavora non fa sesso” è l’Sos che lanciamo alla nostra società

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“Chi lavora non fa sesso” è l’Sos che lanciamo alla nostra società

“Chi lavora non fa sesso” è l’Sos che lanciamo alla nostra società

27 Marzo 2011

"In questi ultimi anni in Italia c’è stata un’evoluzione molto significativa del concetto di work life balance, ovvero l’equilibrio tra vita privata e vita lavorativa". Chiare e semplici le parole di Roberto D’Incau – noto headhunter e coordinatore di progetti di executive coaching. Collaboratore dei Master di moda di SDA Bocconi, Domus Academy e IED Moda Lab – che spiegano in termini comprensibili la teoria alla base di “Chi lavora non fa sesso, l’equilibrio (im)possibile tra lavoro e vita privata”.

“Analizzando il disagio – prosegue l’autore – di chi vede la propria vita affettiva e sessuale appiattita  o annullata dal lavoro, questo libro vuole dare un utile spunto di riflessione sui nostri comportamenti, su cosa siamo pronti a sacrificare alla carriera o alla felicità personale, sempre che sia davvero necessario sacrificare qualcosa”.

Occorre a questo punto fare chiarezza su cosa intenda per Work Life Balance. In pratica se ne parla in relazione all’equilibrio tra le energie dedicate al lavoro e le energie dedicate alla vita privata. Tale equilibrio viene ormai riconosciuto come obiettivo strategico per le aziende sia in termini di sviluppo e performance delle proprie risorse, sia in termini di fidelizzazione del dipendente.

Può essere utile, per comprendere meglio, leggere alcuni punti cardine che fanno parte del decalogo fondante di questa “filosofia”: non permettere che i modelli del passato condizionino le scelte del presente; evitare i cosiddetti ‘sacrifici necessari’ di oggi per non avere rimpianti domani; chiedersi sempre se si è convinti di ciò che si fa; cercare di vivere secondo la propria natura, invece di sforzarsi di essere qualcos’altro; buttare via con coraggio pregiudizi e vecchi ruoli, in famiglia e sul lavoro; cercare sempre di ritagliarsi del tempo per se stessi; l’azienda non è una famiglia e la famiglia non dev’essere un’azienda. Partendo da questa spiegazione ben si incastrano le parole dell’autore, cui abbiamo rivolto alcune domande.

 

Dopo Quasi quasi mi licenzio, Chi lavora non fa sesso: ‘passaggio logico’ o due aspetti diversi della vita professionale di cui voleva parlare?

Chi lavora non fa sesso parla di un aspetto complementare. Di storie, di equilibrio e di disequilibrio, tra la vita lavorativa e quella personale, tra amore e lavoro, quello che gli americani chiamano work life balance. Il libro precedente parlava di come mollare tutto, questo invece di perché arriviamo fino al punto di voler mollare. È davvero necessario, o esiste invece un’alternativa possibile?

Questo libro sembra ancor di più dire al lettore “trova la storia in cui ti riconosci e impara come essere più felice”: è così?

Purtroppo, non si può imparare a essere più felici. Si può però imparare dalle esperienze degli altri: questo libro parla appunto di casi di equilibrio raggiunto, talvolta apparentemente impossibile, tra vita privata e lavorativa, e anche casi di equilibrio non raggiunto. L’obiettivo del libro è fare riflettere, con leggerezza, sulla nostra società e sugli equilibri personali che stanno cambiando anch’essi, profondamente, talvolta in modo sorprendente.

In base alla sua esperienza, quanto è difficile conciliare serenamente lavoro evita privata, essere gratificati in entrambi i campi? E può durare per sempre (o quasi)?

L’amore e il lavoro sono due parti ugualmente fondanti della nostra esperienza di vita: conciliarli, farli convivere, trovare tempo e spazi per entrambi, è fondamentale per il nostro benessere. Ogni persona dovrebbe poter trovare la sua soluzione individuale, un equilibrio tutto suo. Quando questo non avviene, scatta l’insoddisfazione, la voglia di mollare tutto. Capire dove si vuole andare veramente, e fermarsi a riflettere sui propri equilibri, su quello che ci rende davvero felici, o perlomeno sereni, è un atto dovuto.

 

Insomma, visti i tempi l’argomento ci sembra interessante. In più, può essere utile a ogni lettore in modo diverso. La conciliazione tra tempi di lavoro e riposo è argomento annoso ma reso sempre attuale dai mutamenti sociali in atto, a velocità sempre più vorticose, nella società di oggi.