Chiodi: “I soldi ci sono, i sindaci li usino”
09 Novembre 2010
Le foto all’interno dell’articolo sono tratte dal dossier del Cnr "Scatti di cuore per l’Aquila" realizzato dai Vigili del Fuoco e presentato nel corso del festival della scienza di Genova. Ed è proprio con l’impegno profuso nella ricostruzione che il cnr, il 9 novembre scorso, ha ricevuto dalla presidenza del Consiglio dei Ministri l’attestato di pubblica benemerenza per il suo impegno in occasione del sisma in Abruzzo del 6 aprile 2009.
”Sono pronto a staccare assegni per 2 miliardi e mezzo di euro, ma tutto dipenderà dalla capacità progettuale e di spesa dei soggetti attuatori”. Riflettori sempre accesi sulla ricostruzione post terremoto all’Aquila, con il presidente della Regione e Commissario delegato per la ricostruzione, Gianni Chiodi, che continua a lavorare senza sosta.
Intervenendo nei giorni scorsi ad una trasmissione televisiva – in contraddittorio con il senatore del Partito democratico, Giovanni Legnini -, Chiodi ha fatto nuovamente il punto su ricostruzione, fondi e soprattutto sul futuro delle zone terremotate ed ha confermato che la ripresa procede in forma dinamica, che sono aperti 12 mila cantieri e che la risposta del Governo nazionale all’emergenza abruzzese “è stata straordinaria”. Anche sul capitolo fondi il presidente della Regione è stato chiaro: “i fondi ci sono – ha precisato -. Il governo ha stanziato un miliardo, cui si aggiungono i due miliardi per i mutui della Cassa depositi e prestiti. Di questi ne sono stati utilizzati 500 milioni. Questo vuol dire che ad oggi potrei staccare assegni per 2,5 miliardi di euro”.
Sgombrato il campo da voci e illazioni il Commissario ha invitato a riflettere, sul fronte dei ritardi nella ricostruzione, sul ruolo giocato dai Comuni, in primis da quello dell’Aquila, che non ancora presentano i Piani, passaggio propedeutico all’assegnazione dei fondi. Il senatore Pd, Giovanni Legnini, ha invece lamentato come la ”ricostruzione, a 19 mesi dal sisma, sia ancora lenta, essendo partita solo la microricostruzione” ed ha aggiunto quindi una richiesta all’individuazione “di linee chiare, obiettivi seri e costruttivi”.
Puntuale la replica di Chiodi: “Sono i sindaci che devono predisporre piani di ricostruzione dei centri storici. Loro hanno voluto la prerogativa che è stata definita per legge. I soldi ci sono, la zona franca è stata approvata e le cose che sono state fatte all’Aquila sono state riconosciute dal mondo intero, solo il centrosinistra in Italia non le vede. Capisco che tutti vorrebbero avere tutto e subito – ha continuato il governatore – ma non è possibile e non è realistico. Tutti stanno lavorando, gli ingeneri stanno elaborando progetti che a mano a mano vengono finanziati.
Purtroppo – ha concluso Chiodi – far credere che la ricostruzione dopo un violento sisma e un danno inenarrabile possa essere risolta in un anno e mezzo è tipico di una cultura di un’opposzione che non sa assumersi le proprie responsabilità, anche nei processi che andrebbero condivisi”. Il presidente Chiodi ha anche commentato la notizia dell’imminente pensionamento del capo della Protezione Civile, Guido Bertolaso, ricordando la preziosa collaborazione ricevuta sin dalle ore immediatamente successive al sisma del 2009: “Abbiamo condiviso per mesi, la drammaticità e gli infiniti problemi della tragedia aquilana. Insieme abbiamo lavorato su soluzioni, le più adeguate per il momento, compiendo scelte difficili, ma necessarie, anche se a volte impopolari. Lo ringrazio di cuore per tutto ciò che ha fatto per l’Abruzzo terremotato, per L’Aquila e gli aquilani ".
Intanto c’è attesa per la visita, prevista per domani, martedì, del presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi. A L’Aquila il premier ha in agenda un doppio appuntamento: la visita all’impianto sportivo di Centi Colella, per assistere a una seduta di allenamento dell’Aquila Rugby 1936 (lo scorso 8 ottobre era stata annunciata, da parte di Berlusconi, la donazione di 200 mila euro alla squadra per consentirne l’iscrizione al campionato di Eccellenza), e la partecipazione alla cerimonia, nella caserma della Guardia di Finanza a Coppito, della consegna di onorificenze alle strutture della Protezione civile impegnate nell’emergenza post-terremoto.E una buona notizia arriva anche sul tema del cammino verso la normalizzazione delle zone terremotate. L’impegno della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani ha, infatti, raggiunto una nuova tappa importante.
A poco più di un anno dal sisma del 6 aprile che ha reso inagibili sette sedi farmaceutiche dell’Aquila, il 1 novembre scorso è rientrata nella sua farmacia la dottoressa Flora Romanelli. ”Si tratta di un altro significativo risultato dell’azione che ha visto la Federazione impegnata sin dall’inizio – ha commentato Andrea Mandelli, Presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani – e che era culminata con la consegna, il 3 dicembre del 2009, delle sette strutture temporanee (shelter) donate dalla Regione Piemonte, che hanno ospitato in questi mesi le farmacie dell’Aquila. Un ritorno alla normalità reso possibile anche dall’attività sul territorio di Ernesto Cornaglia, membro del Comitato Centrale, del dottor Luca Calcagnile e delle centinaia di farmacisti volontari che si sono prodigati e che oggi rappresenta per tutta la professione un motivo di orgoglio. Il nostro impegno proseguirà con lo stesso slancio fino a quando tutti i colleghi colpiti potranno contare nuovamente sulle loro farmacie”.