Chiodi: “La ricostruzione è iniziata e procederà spedita. Basta bugie”

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Chiodi: “La ricostruzione è iniziata e procederà spedita. Basta bugie”

28 Ottobre 2010

“Non è vero che esistono 50mila persone che sono senza tetto. Le persone effettivamente assistite sono 3.179, vivono in hotel e in caserme e stanno riparando le loro case classificate B e C, sono dunque destinatarie di contributi. Solo 600 sono le persone realmente assistite perché proprietarie di abitazioni e, quindi, totalmente inagibili. Tutti gli altri sono titolari di un contributo di autonoma sistemazione e quindi vengono impropriamente considerate senza tetto”. 

E ancora, 714 milioni di euro di contributi diretti depositati sul conto corrente del Commissario delegato per la ricostruzione, oltre 1 miliardo e mezzo di euro disponibili tramite la cassa depositi e prestiti destinati alla riparazione delle prime case, che sono il totale delle cifre già stanziate e spendibili per la ricostruzione. Risponde così, con le cifre e con i fatti Gianni Chiodi, presidente della Regione Abruzzo e Commissario delegato per la ricostruzione post sisma, a dimostrazione che a L’Aquila si va avanti e che anzi, nei prossimi mesi si accelererà.

Nei giorni scorsi il presidente Chiodi si è recato a Palazzo Chigi, dove ha presieduto alla conferenza stampa incentrata sulla situazione aquilana. Chiodi è stato affiancato dal suo nuovo vice, Antonio Chiccetti, dal sottosegretario Gianni Letta, dal capo della Protezione civile, Guido Bertolaso e dal suo vice, Franco Gabrielli. Un momento importante, per poter fare chiarezza e replicare punto per punto alle critiche degli ultimi giorni sulla politica e sui risultati post terremoto.

“Critiche inutili quanto strumentali”, ha sottolineato il governatore abruzzese, “ che non aggiungono alcun contributo di idee. Mentre invece l’Abruzzo, L’Aquila e gli aquilani avrebbero bisogno di fatti concreti e non di semplici parole in libertà”. E i fatti parlano di 12mila cantieri aperti; di 80 cantieri relativi a immobili strategici e a scuole che sono stati ultimati; di 9 interventi su edifici pubblici appaltati e di altri 18 da appaltare entro il 31 dicembre, tra cui la cittadella giudiziaria. Di 30 milioni di euro sono stati spesi per le scuole del cratere, mentre altri 30 sono disponibili per quelle fuori cratere non in regola con le norme antisismiche.

“Sono stati pagati anche 30 milioni di euro per i danni che le imprese hanno subito – ha sottolineato Chiodi – e la regione ha messo a disposizione altri 35 milioni”. Riguardo alla zona franca urbana, inoltre, “i soldi a disposizione sono saliti a 90 milioni, già deliberati dal Cipe, anche se il relativo decreto non è stato ancora firmato”. Infine, per quanto riguarda il pagamento ai comuni per le attività sostenute durante l’emergenza “è stato pagato il 60% di quanto rendicontato entro il 31 maggio”.

Diverso il discorso per la ricostruzione dei centri storici, che era stato oggetto di uno scambio di accuse con il responsabile nazionale Pd per la Ricostruzione ed assessore al comune dell’Aquila, Stefania Pezzopane. La legge, infatti, stabilisce che la loro ricostruzione è affidata ai sindaci. Inutile, dunque, ha fatto notare Chiodi, la polemica sulla mancanza di fondi, che avverrà in un momento successivo, quando saranno redatti i Piani.

La grande novità, invece, è lo sblocco dei soldi per l’emergenza: 80 milioni di euro che si aggiungono ai 60 già disponibili e con i quali si potranno pagare tutte le spese sostenute per gli alberghi e l’autonoma sistemazione. E soprattutto, è stato risolto il problema della Prefettura: “andrà in un palazzo a cinque metri dal Duomo – ha annunciato Chiodi -. Ed è molto importante, perché rappresenta il cuore della città”.

I tempi complessivi per la ricostruzione saranno lunghi, e il commissario per la ricostruzione non pensa nemmeno a nascondersi dietro un dito: “ci vorranno dieci anni di tempo per la ricostruzione – afferma – ma è inutile avvitarsi in polemiche sterili, non è mai stata eretta una statua in onore di chi critica. La vicinanza del governo continua e ci sono tutte le premesse realizzare un ottimo lavoro. Abbiamo un impegno unitario e costruttivo da portare avanti, quello che dobbiamo alla popolazione colpita e, soprattutto, a chi non è più tra noi”.